L’opera scelta per l’apertura è Lear, un lavoro teatrale ispirato al dramma di Shakespeare e creato nel 1978 dal compositore tedesco Aribert Reimann che con questo titolo conquistò notorietà internazionale. Viene rappresentato in un allestimento dell’Opéra National di Parigi che non mancherà di sorprendere. Ma già il secondo spettacolo, una rarità del Belcanto qual è La straniera di Bellini, spalanca uno scenario totalmente diverso nel ricco programma dell’Ottantaduesimo Festival del Maggio Fiorentino, dove l’alternanza fra grande tradizione e modernità si snoda per oltre due mesi in più di centotrenta appuntamenti dal 2 maggio al 26 giugno. Molti dei quali usciranno dal teatro principale per estendersi all’intera città di Firenze e alla Toscana tutta. Ad unirli sarà un tema, “Potere e Virtù”, declinato sia nelle opere liriche, sia nei concerti, sia nella danza : “Un filo conduttore che vuole indicare”, spiegano i responsabili del Teatro, “come la disposizione etica del singolo verso modalità di perfezione siano integrabili nell’esercizio del potere sociale”.
Non manca fra gli eventi un riferimento alle celebrazioni di Leonardo Da Vinci nei 500 anni dalla morte : l’apertura del festival avviene il 2 maggio che è il giorno della ricorrenza, con un’esibizione degli ottoni dell’orchestra del Teatro alla Loggia dei Lanzi ; e con una serie di musiche di autori diversi raccolte sotto il titolo Omaggio a Leonardo, eseguite alla Fondazione Zeffirelli dalle Voci Bianche del Maggio dirette da Lorenzo Fratini, il Maestro del Coro del teatro. E sempre in omaggio al genio è Visione Musicale, sensazionale concerto per 500 ottoni e percussioni di Giorgio Battistelli ospitato in piazza Vittorio Gui.
Tornando a Lear, lo spettacolo si avvale di un regista tra i più innovativi dei nostri giorni, lo spagnolo Calixto Bieito. Sul podio il direttore musicale del Maggio, Fabio Luisi che da sempre dedica attenzione anche alla musica d’oggi, farà valere tutto il suo raffinato talento e la sua versatilità. Al centro di un’esperta compagnia di canto brilla il basso-baritono Bo Skovhus nel ruolo del titolo che ebbe come primo leggendario interprete il grande Fischer Dieskau (2, 5 e 9 maggio).
È ancora Luisi a dirigere La straniera, seconda opera in cartellone, tipico esempio del lirismo che improntò il Belcanto e l’atmosfera romantica di gran parte della produzione belliniana, tuttora tanto amata dal pubblico. Questa edizione, in una vivace regia ideata da Mateo Zoni a misura di un giovane cast, protagonista il soprano georgiano Salome Jicia lanciata in Italia al Festival Rossini, promette di renderne tutto il fascino (14, 16 e 19 maggio).
Segue una novità assoluta di Vittorio Montalti,
Le leggi fondamentali della stupidità umana,
commissionata dal Maggio e ispirata al libro dello storico Carlo M. Cipolla, soggetto e testo musicale intrisi d’ironia, destinati a lasciare un segno per i chiari riferimenti a realtà del nostro tempo. Nell'esperta compagnia di canto si presentano Ljuba Bergamelli, Victoria Massey, Marcello Nardis, Oliver Purckauer. Firma la regia Giancarlo Cauteruccio, Fabio Maestri dirige il ContempoArtEnsemble (25, 29, 31 maggio al Teatro Goldoni).
S’inaugura poi in questa edizione del festival la produzione della trilogia Mozart-Da Ponte realizzata secondo una visione tutta femminile : partendo da Le nozze di Figaro affidate alla regia di Sonia Bergamasco e alla direzione d’orchestra di Kristiina Poska, con Laura Giordano, Serena Gamberoni e Mattia Olivieri intorno al Figaro di Simone Del Savio (15, 17, 19, 21 giugno). Alle quali nei due anni prossimi seguiranno le registe Elena Bucci per Così fan tutte e Nicola Raab per Don Giovanni, sempre con presenze femminili anche sul podio.
Continua l’affascinante progetto di riscoperta dell’opera fiorentina, ovvero gli Intermedi rinascimentali che ne furono i precursori : si terranno al Giardino di Boboli, il parco del palazzo granducale, con la direzione di Federico Maria Sardelli e con l’Orchestra Modo Antiquo in una messinscena di Valentino Villa (16, 18, 22 giugno).
Gli appuntamenti sinfonici iniziano il 4 maggio con un concerto del grande ciclo Mahler- Schubert che impegnano Fabio Luisi nella Sinfonia n. 2 del primo e nella Quarta del secondo, con la partecipazione del soprano Marina Rebeka. Sarà poi la volta di James Conlon a capo della sua orchestra italiana, la Nazionale Rai, che sfoggerà un originale programma tra pagine di Martinů, Respighi e Musorgskij tutte ispirate a capolavori della pittura (15 maggio). Quindi Wolfram Christ guiderà l’Orchestra del Teatro in una partitura di Jörg Widmann seguita dalla Sinfonia n. 8 di Beethoven e dalla Terza di Schubert (18 maggio). Proporrà Beethoven anche Myung Whun Chung, con la Seconda Sinfonia, insieme a Brahms con la Quarta (il 23). Salvatore Sciarrino, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, si dedicherà a Liszt e a brani del proprio repertorio (il 27).
Torna poi attesissimo come sempre il direttore onorario a vita del Maggio Zubin Mehta che, oltre alla Nona di Schubert, dirigerà Zakir Hussain, musicista indiano celebre suonatore di tabla, in una sua composizione (il 26). Il Maestro sarà di nuovo al festival il 30 maggio e dirigerà, dopo due pagine di Zemlinsky, il violinista Pinchas Zukerman e la violoncellista Amanda Forsyth nel Concerto in la maggiore K 219 di Mozart e nel Doppio Concerto per violino e violoncello op. 102 di Brahms.
E poi Daniel Barenboim al pianoforte in Integrales di Varèse e nel Concerto n. 3 per piano e orchestra di Beethoven, concludendo con Shéhérazade di Rimskij Korsakov (2 giugno).
Altro ritorno molto atteso è quello di Riccardo Muti, con l’Orchestra Giovanile Cherubini e il Coro della Radio bavarese per la toccante Missa defunctorum di Paisiello, da non perdere perché capolavoro poco conosciuto (28 maggio).
In giugno Michael Boder alternerà uno dei più interessanti lavori di Fabio Vacchi, Dai calanchi di Sabbiuno, alla Quarta Sinfonia di Bruckner (il 20). Dopo un concerto dell’Orchestra della Toscana dedicato a opere per violoncello di vari autori da Vivaldi a Piazzolla a Sollima (il 25).
Il festival chiuderà in bellezza il calendario sinfonico con Daniele Gatti sul podio dell’Orchestra del Maggio interpretando la Sinfonia Liturgica di Arthur Honegger e la Cantata Aleksander Nevskij di Prokofiev per la voce del mezzosoprano Olesya Petrova, direttore del coro Lorenzo Fratini.
Completano l'offerta musicale i recital di solisti famosi, quali i pianisti Maurizio Baglini e Grigory Sokolov.
Il cartellone della danza, inaugurato il 4 maggio da Virgilio Sieni alla Palazzina dell’Indiano, mette in scena alla Stazione Leopolda lo spettacolo Excelsior del performer Salvo Lombardo (il 7) e ospita la prestigiosa Martha Graham Dance Company al Teatro della Pergola con un insieme di creazioni dell’indimenricabile coreografa americana (11, 12, 13 giugno).
Numerose saranno le manifestazioni collaterali, in collaborazione con le istituzioni musicali della città e corredate da incontri, dibattiti, mostre.