Nel cuore della città lagunare, sufficientemente lontano dalla bolgia commerciale e turistica di Rialto, scorre una via d’acqua mediamente trafficata, vitale ma non caotica, attraversata dai diversi barconi che riforniscono supermercati e locali, barche private e – di quando in quando – qualche gondola ; si tratta del Rio Marin, che collega il Canal Grande all’altezza del Ponte degli Scalzi al rio di San Zan Degolà e costituisce uno dei cateti di un’insula approssimativamente triangolare, zona residenziale popolare e poco solcata dai flussi turistici. Sulla parte terminale di Rio Marin si affaccia quel che era il Casino Zane, palazzina proprietà dell’omonima famiglia patrizia dedicata allo svago, al gioco, alle danze e verosimilmente agli incontri galanti, voluto sul finire del Seicento da Domenico Zane.
La palazzina subì il declino che conobbero la maggior parte degli edifici patrizi veneziani in seguito alla caduta della Serenissima e giunse al 2007 poco più che un rudere, quando la Soprintendenza condusse un’indagine storica cui seguì il meticoloso restauro da parte della Fondation Bru che ne ha fatto l’attuale, preziosa sede del centro di studi sulla musica francese dell’Ottocento. Non ci si faccia trarre in inganno dalla dicitura ufficiale Centre de musique romantique française : non è infatti il Romanticismo l’unico oggetto di studio del Centro, né l’unica poetica presa in analisi dal comitato scientifico che sovrintende alla ricerca del Palazzetto. Le attività del Bru Zane infatti sono eterogenee e sfaccettate : dalla musica colta alla musica di intrattenimento, dal teatro-canzone più disimpegnato a quello legato alla politica, dalla celebrazione di compositori illustri alla riscoperta di artisti caduti nell’oblìo.
Nel corso degli anni Venezia ha così avuto modo di ridere con la raffinata messa in scena de Les chévaliers de la table ronde, spassosa operetta di Hervé, di conoscere i nomi – tra gli altri – di Fernand de la Tombelle, Antoine Reicha e Benjamin Godard, di familiarizzare con la produzione meno conosciuta di Saint-Saëns, Bizet, Fauré e Dukas. L’attività di ricerca della Fondation Bru è infatti instancabile e produce una quantità di pubblicazioni bibliografiche e discografiche di alto livello, corroborate da un rigoroso impianto scientifico e da un aspetto grafico fine, aggiornato e accattivante. Del tutto apprezzabile anche il sito web, pulito e funzionale, costantemente aggiornato e dotato di una web-radio ((http://classicalradio.bru-zane.com/live/player/)) che trasmette una rotazione musicale ininterrotta che permette di ascoltare alcune delle numerose produzioni discografiche legate al Palazzetto.
Non da ultimo, il Palazzetto Bru Zane offre una quantità di concerti e spettacoli dal vivo che si distinguono per una qualità pressoché esente da cadute, grazie alla collaborazione con conservatori e accademie musicali e ai contatti con artisti di prim’ordine e di fama internazionale. Il secondo piano del fu casino Zane si presta particolarmente alla musica da camera : si tratta infatti di un piccolo salone ideato appositamente per la musica e per le danze, dotato di un’ottima acustica e di una conformazione architettonica del tutto particolare. Molti concerti, inoltre, si tengono nell’adiacente Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, cui si accede attraversando la stupenda transenna marmorea del XV secolo. La monumentale sala capitolare della Scuola ospita concerti e spettacoli di pregio e offre non solo un’ottima acustica, ma anche un’imperdibile esperienza visiva, così come il Palazzetto.
Superfluo aggiungere che – in un soggiorno a Venezia – una visita al Palazzetto Bru Zane e alla Scuola di San Giovanni, possibilmente corredate da un ottimo concerto, si rende pressoché necessaria.