La manifestazione è davvero di respiro internazionale : 23 appuntamenti dal 15 giugno al 22 agosto in chiese e altri luoghi di grande fascino del centro storico milanese, cui aggiungere un concorso di clavicembalo, anch’esso internazionale (20–23 giugno). E tutto a prezzi popolarissimi, con biglietti dai 5 ai 15 euro. Tra le “star” non si possono non segnalare, almeno, l’Accademia Bizantina con Ottavio Dantone (25 giugno, Vivaldi & Haendel), Il Giardino Armonico con Giovanni Antonini (8 luglio, Il viaggio dei Bassano),
la Backakademie Stuttgart diretta da Hans-Christoph Rademann (16 luglio, i Mottetti di Bach), l’Europa Galante di Fabio Biondi (25 luglio, i Quartetti “milanesi” di Mozart e quelli, in prima moderna, di Carlo Monza, maestro di cappella in Duomo), Christophe Coin e Enrico Baiano (5 agosto, Il violoncello napoletano), e il concerto conclusivo con Il canto di Orfeo guidato da Gianluca Capuano, recente protagonista al Festival di Pentecoste di Salisburgo e nuova guida dei Musiciens du Prince (22 agosto, Stabat Mater a 10 voci di Domenico Scarlatti). Si aggiungano i concerti al cembalo solo di Dantone (26 giugno), Robert Hill (11 luglio) e Bob van Asperen (12 agosto).
E poi, da sottolineare con forza, ci saranno gli appuntamenti dedicati a Leonardo. Cinque, così divisi : i tre che costituiranno l’antipasto del festival, a ingresso libero, con i musicisti della Scuola Civica “Claudio Abbado”, alla Sala della Balla del Castello Sforzesco e alla Chiesa di San Pietro in Gessate, con programmi che si ispirano al Bestiario di Leonardo e che omaggiano i musicisti coevi come Gaffurio, probabile soggetto del Ritratto di musico conservato all’Ambrosiana ; il Da Vinci Project (22 luglio, Sala Capitolare del Bergognone, presso Santa Maria della Passione), con Guillermo Perez, Viva Biancaluna Biffi e Angélique Mauillon in un concerto che vedrà protagonista l’organetto progettato da Leonardo e ricostruito ; e infine, il 1° agosto, La figurazione delle cose invisibili, dove il liutista Massimo Lonardi accompagnerà il soprano Renata Fusco, artista splendida, in un programma che include i famosi rebus musicali della collezione Windsor scritti da Leonardo.
Non è tutto. Maurizio Salerno, organista, cembalista, musicista curioso, inserisce in questo festival, di cui è direttore artistico (stessa carica che ricopre anche per i Pomeriggi Musicali), le prove della sua vivacità intellettuale senza tempo né confini : ed ecco che nel programma, il 1° luglio, si incastona la gemma contemporanea dell’Estonian Philharmonic Chamber Choir diretto da Kaspars Putnins interprete del Kanon Pokajanen (basato su un antico canone della chiesa ortodossa russa) di Arvo Pärt.