« Questa produzione di Traviata che presentiamo è una nuova versione che per desiderio (e necessità) tratta gli spazi del gioiello che è il palcoscenico dell’Arena in modo diverso dal solito. Un’operazione che si prospettava assai difficile ma che alla fine si è tramutata in una felice e soggiogante espansione dell’idea originale, senza alcuna violenza né snaturamento », ha scritto nelle note di regia lo stesso Zeffirelli, che, pur impedito nei movimenti dalla vecchiaia, per questa produzione ha lavorato pazientemente un anno, senza poter, solo per pochi giorni, vederla venire alla luce. Tutto ruoterà attorno a Violetta, « l’amante costante che con i suoi incantesimi “par discesa in terra a miracol mostrare”», continua Zeffirelli citando Dante, sicché « la nuova produzione all’Arena di Verona, modestamente e umilmente, intende soltanto facilitare questo rapporto d’Amore, chiaro, forte, imperituro ». Si vedrà una scatola scenica su più livelli, ora celata, ora mostrata al pubblico da un colossale sipario. Una soluzione grandiosa, che si annuncia di grande impatto. Il cast vocale è di primo livello. Basti solo dire che è impreziosito dal Germont di Leo Nucci e di Placido Domingo.
Inaugurazione-evento a parte, la stagione estiva areniana si dipanerà complessivamente attraverso 51 recite, cinque titoli d’opera e tre eventi speciali fino al 7 settembre (www.arena.it). Il cartellone comprende la messa in scena della storica Aida del 1913 rivisitata nel 1982 da De Bosio (che per l’occasione apporterà però qualche innovazione), Il trovatore (altra regia di Zeffirelli) e due allestimenti firmati da Hugo de Ana, Carmen e Tosca. Chiudono il cerchio tre serate speciali : la festa per i 50 anni dal debutto areniano di Placido Domingo (4 agosto), la danza di Roberto Bolle and Friends (16 e 17 luglio) e i Carmina Burana di Carl Orff diretti da Ezio Bosso (11 agosto, solisti il sopranista “di grido” Raffaele Pe, Ruth Iniesta e Mario Cassi).
Nella cornice ineguagliabile dell’antico anfiteatro romano si svolgerà quindi la consueta, rassicurante manifestazione : titoli di grande richiamo in allestimenti senza sorprese, a cominciare dal più storico e consolidato dei titoli areniani, l’Aida, che pure, qui, viene riproposta con qualche variante fresca fresca (ha scritto De Bosio : “Ho deciso di eliminare il Nilo dal palcoscenico e di spostarlo con il gesto degli artisti al di là della ribalta, oltre l'orchestra, nel vasto spazio del pubblico areniano. In questa stagione la scena del Nilo verrà impreziosita dal grande telone appeso agli obelischi, già presente finora solo nel IV atto”). Spessissimo sul podio, per ben quattro titoli su cinque, salirà Daniel Oren, che è anche direttore musicale, affiancato da Placido Domingo, Piergiorgio Morandi, Andrea Battistoni, Marco Armiliato, Francesco Ivan Ciampa. Ma nell’edizione di quest’estate l’alta qualità dei cast, soprattutto, merita una decisa sottolineatura.
È un po’ la stagione del rilancio, e del ritorno delle grandi voci in massa. Domingo avrà quasi un festival nel festival : dirigerà Aida (il 28 luglio), sarà Giorgio Germont nella Traviata (1 agosto) e il 4 agosto avrà un gala tutto suo, dove baritoneggerà in Nabucco, Due Foscari e Macbeth. Altri notevolissimi nomi saranno Anna Netrebko (Leonora), al suo debutto areniano, Anna Pirozzi (Leonora e Aida), Saioa Hernandez (rivelata dall’Attila che ha inaugurato l’ultimo Sant’Ambrogio della Scala, qui sarà Tosca e Aida), Lisette Oropesa (Violetta), Maria José Siri (Aida), Violeta Urmana (Amneris, Azucena), Ruth Iniesta e Mariangela Sicilia (Micaela), la grande Daniela Mazzucato (comprimaria di lusso come Annina nella Traviata inaugurale), Leo Nucci (Giorgio Germont), Luca Salsi (Conte di Luna), Erwin Schrott (Escamillo), Vittorio Grigolo (Alfredo in una sola recita), Jusif Eyvazov (Manrico, Cavaradossi), Murat Karahan (Don José, Manrico, Cavaradossi, Radamès) e si potrebbe ancora continuare. Già aperte le prevendite del 2020 per un festival che si annuncia, dopo le recenti burrasche finanziarie, sempre più risanato.