Il cartellone, come di consueto, è organizzato su due weekend consecutivi, durante i quali andranno in scena le due opere scelte. E in più : un gran concerto inaugurale ; una serata dedicata a una stella del canto, in questo caso Mariella Devia ; un “evento” speciale nel dies natalis donizettiano del 29 novembre. E ancora, infine, eventi che definire “collaterali” pare ingeneroso, vista la raffinatezza delle proposte, entrambe peraltro ambientate nella buia, emozionante Casa natale di Donizetti in Borgo Canale : il 25 novembre, Dante da camera : l’Inferno in salotto, con musiche di Donizetti e Rossini su testi dell’Alighieri, e l’1 dicembre Il volo del gufo : Donizetti e l’esilio, col soprano Holly Czolacz e il quintetto di fiati Orobie.
Quanto alle due opere, entrambe nuovi allestimenti, la prima ad andare in scena (dal 23 novembre ; anteprima per “under 30” il 20) sarà Enrico di Borgogna. Se l’anno scorso il Donizetti Opera allestì il Pigmalione, prima prova di studio di un ragazzo promettente, quest’anno la scelta cade sulla prima, “vera” opera che il ventunenne Donizetti potè veder rappresentata : il che accadde per l’appunto con l’Enrico a Venezia il 14 novembre del 1818, al Teatro San Luca dei Vendramin, quello che poi sarebbe diventato Teatro Goldoni. E fu un debutto baciato da un incoraggiante plauso di pubblico e critica. Al Sociale, dal 23 novembre, con la coproduzione della Fenice veneziana e la regia di Silvia Paoli, nell’Enrico canteranno Anna Bonitatibus (nel ruolo del titolo) e Sonia Ganassi, tra gli altri, mentre in buca andranno l’Academia Montis Regalis e il suo direttore Alessandro De Marchi.
L’altra opera (dal 24 novembre ; anteprima per i giovani il 21) è per l’appunto Il castello di Kenilworth, (senza Elisabetta : la forma abbreviata del titolo originale ormai prevale), andata in scena per la prima volta al San Carlo di Napoli nel 1829. Opera seria ma con lieto fine, impreziosita dal quartetto con cui culmina il secondo atto, « non segna una tappa precisa nello sviluppo di Donizetti », ma « è tutt’altro che un lavoro trascurabile, come viene spesso definito » (il giudizio è di William Ashbrook, Donizetti. Le opere, Edt).
La regia sarà a cura di Maria Pérez Aspa e i ruoli femminili principali saranno ricoperti da Carmela Remigio (un ritorno al festival, per questo celebre soprano, dopo il Premio Abbiati vinto nel 2016 per l’Anna Bolena) e da Jessica Pratt, artista in residence. Sul podio il direttore musicale del festival, Riccardo Frizza.
Lo stesso Frizza dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nel gala inaugurale del 22 novembre : un omaggio a Donizetti e Rossini. L’impaginato toccherà Favorite, Lucia, Rita, Don Pasquale, Semiramide, Donna del Lago, Tancredi, Guillaume Tell, Barbiere con Daniela Barcellona e Jessica Pratt alla testa dei solisti di canto.
L’altro grande concerto sarà quello, interamente dedicato a Donizetti, che la Devia interpreterà da protagonista assoluta il 28 novembre diretta dal “collega” Giuseppe Sabbatini.
Il 29 novembre, giorno natale di Donizetti, nella basilica di Santa Maria Maggiore, è in programma, invece, un’edizione davvero nuova e antica a un tempo della Creazione : il capolavoro di Haydn sarà proposto nella versione italiana di Giuseppe Carpani, la stessa nella quale lo Donizetti bambino cantò nel 1809, quando l’oratorio venne eseguito per la prima volta a Bergamo grazie a Giovanni Simone Mayr maestro di cappella. Micheli racconta al Wanderersite alcuni dettagli di quello che si potrà definire un “allestimento”: « Sui pulpiti dislocheremo gli angeli, poi “metteremo in scena” (con Angelo Sala, ndr) il duetto finale tra Adamo ed Eva, con costumi contemporanei. E metteremo un velario sul transetto. In parte per ragioni acustiche, in parte per usarlo come schermo su cui proiettare immagini (di Francesca Ballarini, ndr). Un “segno” essenziale, comunque ». Dirigerà Corrado Rovaris, un bergamasco approdato da anni all’Opera di Filadelfia e al meritato successo internazionale che ritorna nella sua città dopo la stupefacente, rivelatrice Messa da requiem donizettiana della passata edizione.