“Ci vediamo al ROF”, lanciano gli habitué del Rossini Opera Festival che da tempo hanno adottato questa sigla affettuosa per il loro appuntamento musicale preferito dell’estate. E che vi giungono, da tutto il mondo, con la certezza di nuove irrinunciabili scoperte sul geniale, amatissimo compositore e di spettacoli, esecuzioni, interpreti sempre all’insegna dell’eccellenza. Sarà così quest’anno, in occasione del 150° anniversario rossiniano, con un programma particolarmente ricco e articolato (dall’11 al 23 agosto). Le tre opere principali in cartellone sono tutte nuove produzioni e ad esse si aggiungono numerosi concerti e recital di canto non meno interessanti.

Il titolo d’apertura è Ricciardo e Zoraide, apparso al festival per la prima volta nel 1990 con Riccardo Chailly sul podio, una compagnia di canto stellare e la messinscena di Luca Ronconi e Gae Aulenti. Lo spettacolo fu poi ripreso con altri interpreti nel 1996 ma l’opera, pur felicemente riscoperta, rimase nel novero delle rarità e dunque meritava una nuova edizione. Questa, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, è affidata alla giovane e brillante bacchetta di Giacomo Sagripanti, direttore che ha già avuto modo di rivelare la sua vocazione rossiniana e che nel 2016 è stato insignito del “Young Conductor of the year” dell’International Opera Awards. Firma la regia Marshall Pynkoski, le scene Gerard Gauci e i costumi Michael Gianfrancesco, che annunciano una visione drammaturgica di vividi colori come richiesto dall’esotico soggetto.

Smagliante il cast degli interpreti, tutti di classe, con al centro le star Juan Diego Florez e Pretty Yende come Ricciardo e Zoraide insieme al tenore in ascesa Sergey Romanovsky che sarà Agorante. Sono artisti molto attesi anche perché debuttano in ruoli tanto affascinanti quanto ardui vocalmente. Come sottolinea lo stesso Florez delineando il proprio : “Ricciardo ha un profilo tipicamente rossiniano nello stile, con colorature straordinarie e acuti strabilianti ma anche con stralci delicatissimi. Ho sempre desiderato interpretarlo da quando, all’inizio della mia carriera, feci il comprimario e il cover proprio in quest’opera”. Dichiarazione significativa tenendo conto che Florez al ROF, dal debutto in Matilde di Shabran nel ’96 fino al suo più recente successo ne La donna del lago del 2016, ha vestito i panni di ben dodici diversi personaggi rossiniani. Quanto al seducente soprano sudafricano Pretty Yende, molto applaudita a Pesaro nel 2016 come Amira in Ciro in Babilonia, non potrà che confermare la sua eccellenza nel repertorio in questione. (All’Adriatica Arena : 11, 14, 17, 20 agosto).

E’ una rarità meritevole di ripresa anche il secondo titolo, Adina, deliziosa farsa in un atto già rappresentata al ROF nel 1999 e poi replicata nel 2003 segnando l’esordio al festival del grande mezzosoprano americano Joyce Di Donato nella parte della protagonista. Parte che in questo nuovo allestimento sarà interpretata da un’altra primadonna americana oggi fra le più ammirate, Lisette Oropesa, a sua volta debuttante a Pesaro : “E’ un onore”, dice, “esibirmi nella città di Rossini che è uno dei i miei compositori prediletti. Tra le molteplici qualità della sua scrittura vocale vi sono l’eleganza e la grazia, che in Adina rifulgono in un autentico belcanto”.

Lo spettacolo, in coproduzione con il Festival di Wexford, è ideato da Rosetta Cucchi e Tiziano Santi per la regia e le scene. Sul podio dell’Orchestra Sinfonica Rossini salirà Diego Matheuz che, dopo essere stato fra i prediletti di Claudio Abbado, si sta facendo valere nella generazione dei direttori trentenni. (Al Teatro Rossini : 12,15, 18, 21 agosto).

Un po’ a sorpresa in un programma di rarità, arriva poi il capolavoro più celebre di Rossini, Il Barbiere di Siviglia, che nei quasi quarant’anni di storia del ROF è stato rappresentato tre volte e sempre in importanti produzioni : nel 1992 e nel 1997 con la regia di Luigi Squarzina e le scene di Giovanni Agostinucci, nel 2005 con la regia di Luca Ronconi, le scene di Gae Aulenti e Daniele Gatti sul podio.

Ma la nuova edizione non è da meno perché ideata da un altro meraviglioso artista della scena, Pier Luigi Pizzi, che a Rossini a dedicato una parte significativa della sua attività, a Pesaro e nei più prestigiosi teatri, ma che mai fino ad ora aveva allestito Il Barbiere di Siviglia. “Sembra incredibile ma è cosi”, dice il Maestro. “Nella mia lunghissima carriera ho messo in scena tutte le opere di Rossini ma non il suo capolavoro più popolare. Ho solo disegnato scene e costumi del Barbiere, ai miei esordi, per l’Opera di Roma e per la Fenice. Finalmente è arrivato il momento di affrontare quest’opera straordinaria, passata attraverso tutte le possibili interpretazioni in tutto il mondo. Affronto la sfida con la saggezza che nasce, negli anni, da tante riflessioni, da tante ipotetiche chiavi di lettura. Oggi parto dalla convinzione di trovarmi di fronte non a una farsa ma a una commedia d’intrigo. E dunque scelgo come punto di partenza la sua fonte letteraria ovvero Beaumarchais, le cui idee di libertà e uguaglianza nelle classi sociali sono collegate alla visione illuminista della storia e alla fiducia nella ragione, nel progresso inarrestabile dell’uomo. Una commedia di caratteri forti, nella quale Rossini rende tutto chiaro e logico con il filtro geniale della sua ironia”.

Guiderà l’Orchestra Rai il direttore Yves Abel che non manca di felici precedenti rossiniani, così come i cantanti : da Davide Luciano nei panni di Figaro a Pietro Spagnoli in quelli di Bartolo, ad Aya Wakizono come Rosina, a Maxim Mironov come Almaviva, a Michele Pertusi che sarà Basilio, fino all'intramontabile Elena Zilio che trasforma il ruolo minore di Berta in un prezioso cameo. (Adriatica Arena : 13,16,19, 22 agosto).
Nel solco di una delle più belle tradizioni del festival va in scena Il viaggio a Reims interpretato dai giovani dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” con la Filarmonica Rossini sotto la guida del direttore Hugo Carrio e dal regista Emilio Sagi (Teatro Rossini : 15, 17 agosto). Completano il cartellone il recital di Lisette Oropesa,

la serata dedicata alle Grandi Scene Rossiniane con Nicola Alaimo introdotto da Remo Girone, il Coro del Teatro della Fortuna e Michele Spotti a capo della Sinfonica Rossini. E ancora, i Concerti di Belcanto con Eleonora Buratto, Michele Pertusi e Carlo Lepore, protagonisti, il Cabaret Rossini con Antonio Ballista al pianoforte e Massimo Ranieri insieme alle voci di Anna Bonitatibus, Sofia Mchedlishvili, Ruzil Gatin.

Chiude in bellezza la Petite Messe Solennelle, con Giacomo Sagripanti a capo della Nazionale Rai, con le voci di Carmela Remigio, Daniela Barcellona, Celso Abelo, Nicolas Courjal e del Coro del teatro della Fortuna guidato da Mirca Rosciani (Teatro Rossini : 23 agosto).
