Il cartellone è firmato da Barbara Minghetti, direttrice artistica appena succeduta a Francesco Micheli, una lunga esperienza al Sociale di Como e all’Aslico prima di approdare in anni recenti al Festival Verdi : la scelta di moltiplicare gli eventi sul territorio e di spaziare tra gli stili porta anche la sua impronta.
Per il teatro musicale, tre titoli. Anzitutto, l’inaugurale Flauto magico cantato in italiano che vede il debutto in loco di Graham Vick, alle prese con “masse” di cittadini maceratesi portati sul palco. La Minghetti non si sbottona sullo spettacolo, « non posso raccontare troppo », ha detto, ma la regia « parla di un mondo inquinato, affaticato, mentre con Pamina si arriverà a un finale di speranza ».
Seguiranno l’Elisir d’amore “balneare”, con cabine e ombrelloni, di Michieletto ; infine la Traviata “degli specchi”, quella “di” Brockhaus-Svoboda che proprio qui a Macerata vide la luce nel 1992, un allestimento ormai storico, il cui collegamento col tema della natura è garantito, ha detto ancora la Minghetti, dal nome stesso di Violetta e dallo splendido prato di margherite del second’atto.
Per il resto, il cartellone prevede il ritorno della danza allo Sferisterio con l’étoile parigina Eleonora Abbagnato (9 agosto, interpreterà Puccini, coreografia di Julien Lestel), la prima assoluta di teatro musicale contemporaneo We can be waves (Teatro Lauro Rossi 25 luglio, 1 e 8 agosto, un progetto su musiche di Luciano Berio e Samuel Hertz, direttore Jacopo Brusa, scenografia di Anne Storandt, mezzosoprano Silvia Aurea De Stefano), gli appuntamenti crossover con Vinicio Capossela (24 luglio), Elio & Francesco Micheli (31 luglio, omaggio a Rossini), Max Gazzè (7 agosto), Lella Costa (2 agosto, con la sua personale Traviata). E molto altro ancora, tra cui La notte dell’Opera (2 agosto), un Flauto magico per bambini sui Monti Sibillini e una bella dormita sotto le stelle proprio allo Sferisterio, in compagnia di un astronomo che insegnerà a “leggere” gli astri in cielo (12 agosto).
Ma la “sostenibilità” di questo festival non è solo ecologica. Romano Carancini, sindaco di Macerata e presidente dell’associazione Arena Sferisterio, ne fa un punto d’onore : « Il conto economico è in equilibrio. Ci teniamo molto. Il denaro pubblico è un mezzo di servizio ». Il 55% del bilancio è costituito da entrate proprie, cioè sbigliettamento e sponsor, « il che significa che il festival si autofinanzia », aggiunge Carancini, anche se il finanziamento pubblico è rilevante e determinante (2 milioni di euro da ministero –Fus‑, Comune e Regione Marche).
Notevole anche l’apporto, recente, dell’Art Bonus, che ha permesso di creare un pacchetto di mischia di mecenati, sorta di riedizione aggiornata di quei 100 maggiorenti locali che, tassandosi, fecero costruire lo Sferisterio. Alla presentazione del festival, avvenuta a Milano, erano presenti, di questi mecenati, Sandro Parcaroli, un importante imprenditore nel campo informatico, ed Elisabetta Perucci, figlia di Carlo, storico direttore del festival.
Luciano Messi, sovrintendente, chiosa : « Il nostro è un festival di produzione. Ed è a chilometro zero, perché le maestranze sono del territorio ». Con l’Orchestra Marchigiana, affidata alle cure di Francesco Lanzillotta, si è stretto ormai un rapporto stabile dallo scorso febbraio, mentre a guidare il Coro lirico “Vincenzo Bellini” è stato chiamato Martino Faggiani, una garanzia.