Imperdibile l’appuntamento inaugurale : Solomon di Händel (20 marzo alle ore 20.00 al Teatro Manzoni) il primo per il ciclo Grandi Interpreti, una esclusiva italiana, a cui hanno fatto da aperitivo i Carteggi musicali su Debussy, Wagner, Mozart tenutisi tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.
Unica occasione di ascolto nazionale di questo imponente oratorio in tre atti per soli, coro e orchestra, una produzione realizzata espressamente per Bologna Festival eseguita da un eccezionale complesso strumentale e vocale tedesco, la Kölner Akademie di Michael Alexander Willens, tra i maestri più sensibili e attenti alle prassi esecutive filologicamente informate, già ospite del Lincoln Center di New York e dei più significativi festival europei. Sul palcoscenico del Teatro Manzoni saranno protagoniste insieme a coro e orchestra le voci soliste di Marian Dijkhuizen (Solomon), Bethany Seymour (Queen of Sheba), Hanna Herfurtner (Solomon’s Queen) e Mark Heines (Zadok, servant).
Domenica 31 marzo sarà la volta di Arcadi Volodos, pianista dalla incredibile capacità virtuosistica che non manca di impreziosire con il suo trasporto e immaginazione. L’artista presenterà in programma i suoi prediletti Rachmaninov e Skrjabin, accostandoli a Schubert. Grande attesa per l’annuale ritorno di Martha Argerich, previsto il 14 aprile al Teatro Manzoni alle ore 20.30, tra le rarissime occasioni italiane per assistere all’esibizione dal vivo dell’artista. Ormai ospite fissa, da considerarsi quasi artista residente a Bologna Festival, ha scelto un programma del tutto eccezionale impegnandosi nell’esecuzione solistica della Seconda partita di Bach per poi ritrovare una dimensione cameristica nel Quintetto per pianoforte e archi di Schumann, in dialogo con il Quartetto Quiroga, uno dei migliori e più conosciuti complessi spagnoli.
A completare i recital pianistici in programma per Grandi Interpreti il ritorno di Grigory Sokolov, particolarmente amato dal pubblico di Bologna Festival, è considerato uno dei maggiori pianisti russi. Autentico poeta del pianoforte proporrà pagine di Beethoven e Brahms : Sonata op.2 n.3 e Nuove Bagatelle op.119 oltre agli intermezzi, le ballate, le rapsodie e le romanze contenute nelle raccolte brahmsiane Klavierstücke op.118 e op.119. Sarà interessante scoprire come questo grande interprete vorrà conciliare e restituirci l’allegria e la spensieratezza, l’analisi miniaturistica e la grandiosità sinfonica di queste composizioni. Cuore della rassegna il Requiem di Mozart diretto da Thomas Hengelbrock, il 10 maggio alle ore 20.30 al Teatro Manzoni, unica data italiana per il direttore tedesco di solida formazione barocca e i suoi Balthasar Neumann Choir & Ensemble, oggi tra i complessi barocchi più apprezzati dalla critica internazionale.
Hengelbrock, che collabora stabilmente con l’Orchestre de Paris, con il Teatro Real di Madrid, l’Opéra di Parigi e la Festspielhaus di Baden-Baden, torna a Bologna con un caposaldo del repertorio sacro, secondo capolavoro sinfonico-corale in stagione che si aggiunge al Solomon di apertura. Protagoniste le voci soliste di Katja Stuber (soprano) Marion Eckstein (contralto) Jan Petryka (tenore) e Reinhard Mayr (basso). A completare il programma della serata la Missa superba di Johann Caspar Kerll, una vera e propria cattedrale sonora, composta da un importante esponente del barocco tedesco.
A chiudere il ciclo Grandi Interpreti saranno protagoniste due prestigiose compagini orchestrali : la Budapest Festival Orchestra e la Chamber Orchestra of Europe.
Il 22 maggio alle 20.30 al Teatro Manzoni Iván Fischer dirige la sua versatile Budapest Festival Orchestra nella “Tragica” Sinfonia n.4 di Schubert, in due ouverture di Rossini e nel Concerto per pianoforte K.453 di Mozart, affidandolo ad un penetrante interprete “intimista” come il pianista Emanuel Ax. « Può sembrare strano ascoltare in un concerto tradizionale – spiega Mario Messinis – le ouvertures della Gazza ladra e dell’Italiana in Algeri insieme a Schubert e Mozart, ma in tal modo si mettono in evidenza le forti incidenze viennesi del “Tedeschino” (soprannome che era stato dato a Rossini ndr.)». Un bel banco di prova per la Budapest Festival Orchestra, tra le maggiori orchestre europee ad incarnare la grande tradizione mitteleuropea. Il 30 maggio sempre al Teatro Manzoni alle 20.30 Antonio Pappano dirige la Chamber Orchestra of Europe nelle trascinanti Danze slave di Dvořák e nel wagneriano Idillio di Sigfrido, mentre la grande violinista Janine Jansen presenta il sensuale Concerto op.35 di Szymanowski in una interpretazione che si preannuncia lirica e ricca di colori. La serata dal programma particolarmente affascinante ed impegnativo è realizzata grazie al sostegno del Gruppo Hera.
Domenica 12 maggio, in convenzione con il Maggio Musicale Fiorentino, Bologna Festival offre ai propri abbonati l’occasione di assistere alla prova generale de La straniera di Bellini diretta da Fabio Luisi ; Marco Tullio Giordana cura la regia di questa nuova produzione operistica del Maggio.
A Bologna Festival la primavera inizia il 26 marzo con la rassegna Talenti che ben si intreccia al calendario Grandi Interpreti, volta a dare spazio alla nuova generazione di concertisti, vincitori di concorsi e allievi di rinomati maestri presentando al pubblico i migliori artisti emergenti sulla scena internazionale. Gli appuntamenti sono realizzati grazie al contributo della Fondazione del Monte e si terranno tutti alle 20.30 presso l’Oratorio di San Filippo Neri.
Si comincia con il Trio Kanon – Lena Yokoyama (violino), Alessandro Copia (violoncello) e Diego Maccagnola (pianoforte)- che porterà un programma con musiche di Beethoven, Kagel e Ravel. Due grandi “classici” dei primi anni dell’Ottocento e del Novecento, il Beethoven visionario del Trio “degli spettri” e il Ravel di esuberante vitalità del Trio in la maggiore ascoltato per la prima volta a Parigi nel gennaio 1915. Si affacciano sul XXI secolo con il Secondo Trio di Kagel, carico di sovversioni come tutta la sua musica ; il Quartetto Werther- Misa Iannoni Sebastianini (violino), Martina Santarone (viola), Simone Chiominto (violoncello) e Antonino Fiumara (pianoforte)- si esibirà il 4 aprile scegliendo per il debutto a Bologna il Quartetto per pianoforte e archi op.47 di Schumann, un lavoro della piena maturità artistica che nella libertà inventiva del suo finale pare aprire nuove prospettive verso Brahms e Fauré. Del compositore francese si ascolta il primo Quartetto, opera giovanile che si imprime nella memoria per la bellezza dei suoi temi e che mostra chiare impronte schumaniane nel suo Adagio centrale ; il violinista Indro Borreani, allievo di Uto Ughi e Dejan Bogdanovich, suona il 17 aprile in duo con la pianista Ginevra Costantini Negri, enfant prodige che a dieci anni si è esibita alla Carnegie Hall di New York. Il programma proposto parte dalla soave cantabilità della “Primavera” di Beethoven arriva agli indiavolati virtuosismi dei Capricci per violino solo di Paganini, e ritrova la dimensione cameristica nelle Variazioni su temi tratti dall’opera Mosè in Egitto di Rossini.
Dulcis in fundo il 16 maggio, il vincitore dell’ambito Premio Venezia 2018, il pianista Gabriele Strata, allievo di Riccardo Zadra e Roberto Prosseda, si esibirà nella Fantasia in fa minore op.49, uno dei brani più geniali di Chopin, a completare il programma All’aria aperta Sz.81 di Béla Bartók insieme a musiche di Franz Liszt e Claude Debussy.
Come ogni anno il vincitore del “Premio del Pubblico”, assegnato al miglior interprete della rassegna Talenti, tornerà ad esibirsi per il festival in autunno (12 novembre).
Dopo la pausa estiva si riparte con Il Nuovo l’Antico, che quest’anno presenta gli ambiziosi progetti « Apologia del Quartetto. Dalle avanguardie storiche ai giorni nostri » e « Bach versus Händel. Due vite parallele », dal 18 settembre negli spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri alle ore 20.30.
Nel primo, si mettono a confronto gli stili compositivi dei due autori, vissuti negli stessi anni ma con carriere molto diverse ; nel secondo è l’intrigante letteratura per Quartetto d’archi del Novecento ad essere protagonista, indubbiamente un ideale laboratorio di ricerca e sperimentazione per i maggiori compositori del secolo scorso e dei giorni nostri.
Apologia del Quartetto : cinque concerti attraverso la letteratura per quartetto d’archi del Novecento e dei nostri anni. Figurano la Scuola di Vienna e Bartók, Hindemith e Šostakovič, Kurtág, Lachenmann, Vacchi e altri ancora a dimostrazione della vitalità della nuova scuola del quartetto in Italia, con giovani formazioni tecnicamente e musicalmente preparate.
Si ascolteranno il Quartetto Noûs il 18 settembre, il Quartetto Guadagnini il 2 ottobre, il Quartetto Jean Paul l’11 ottobre, il Quartetto Lyskamm il 23 ottobre e Mdi Ensemble il 6 novembre, in programmi espressamente preparati per Bologna Festival : Webern, Berg, Bartók, Janáček, Šostakovič, Hindemith, Dutilleux, Ferneyhough, Cage, Carter, Crumb, Kurtág, Ligeti, Lachenmann, Holliger, Gubaidulina, Malipiero, Donatoni, Gervasoni, Vacchi, Stroppa. « I maggiori compositori delle avanguardie storiche e del nostro tempo hanno trovato nel quartetto d’archi il loro ideale laboratorio sperimentale – precisa il direttore artistico Mario Messinis – persino nell’età del predominio tecnologico le opere per questo complesso hanno continuato a mantenere un forte legame con il passato ».
Bach versus Händel : quattro concerti, pensati in connessione con l’esecuzione del Solomon di Händel : pagine vocali e strumentali dei due massimi compositori dell’epoca barocca, nati entrambi nel cuore della Germania luterana a distanza di appena un mese. Bach ed Händel tuttavia non si incontrarono mai : carriere e stili di vita diversissimi ma entrambi maestri nella scrittura del contrappunto e nei generi della cantata, della sonata, del concerto e dell’oratorio. Ensemble e solisti invitati per questo ciclo di concerti sono tutti specializzati nelle prassi esecutive antiche, dalla Venexiana in programma con alcuni liricissimi duetti italiani di Händel il 24 settembre, al soprano Roberta Invernizzi con l’ensemble La Risonanza e Fabio Bonizzoni eseguiranno le Cantate Romane Händel il 31 ottobre, da Arsenale Sonoro capitanato dal talentuoso Boris Begelman, nuovo astro del violino barocco in programma il 7 ottobre, al trio formato dal gambista Patxi Montero, dalla violoncellista Elinor Frey e dalla clavicembalista Paola Poncet che chiudono la rassegna il 17 ottobre.
Ad impreziosire la già ricca stagione dal 15 al 20 novembre per i più avventurosi ci sarà la possibilità di immergersi in una esperienza davvero unica : Il respiro del silenzio. Viaggio in Oman con Mario Brunello.
Musica e silenzio sullo sfondo di paesaggi mozzafiato, nel deserto dell’Oman conosciuto anche come il “Quarto Vuoto”. Mario Brunello ed il suo violoncello saranno la guida musicale nei giorni di viaggio verso Muscat e alla sua maestosa moschea, nel deserto Rub’ al-Khali, nel souq e nella fortezza di Nizwa per poi giungere alle montagne incantate del Jebel Akhdar.
Come anticipato rimane sempre intensa l’attività didattica e per le famiglie con Note sul Registro (iniziata il 13 novembre scorso) rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado e Baby BoFe’ (iniziata 18 novembre scorso) il Festival dedicato ai più piccini. Gli appuntamenti che andranno avanti fino a novembre 2019 si terranno in importanti e significativi spazi cittadini : Museo della Musica, Pinacoteca, Teatro Manzoni, Centro delle Arti e Scienze Golinelli, Teatro delle Celebrazioni, Teatro dell’Antoniano, DamsLab Teatro- Dipartimento delle Arti.
Si consolida anche per quest’anno la collaborazione con Rai Radio Tre che manderà in differita diversi appuntamenti in calendario tra cui il Solomon, e con Rete Toscana Classica che trasmetterà in differita i concerti dalla rassegna Talenti.
Bologna Festival 2019 è realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte, Fondazione Carisbo, main sponsors Gruppo HERA, G.D, Alfasigma, official sponsors Azimut, Carisbo, Valsoia, Unicredit, BRT Corriere Espresso dpdgroup, Ima, Gruppo Industriale Maccaferri, Alternative Group, participating sponsors Confindustria Emilia, BPER Banca, Coop Alleanza 3.0, Unipol Banca, Galotti, PIR Group, Confcommercio Ascom Bologna, Maria Luisa Vaccari, Stefauto Mercedes-Benz,partner tecnici Area Broker Consulting-QZ, Galleria Cavour, Isolani media partner RAI Radio3, Classica HD su Sky canale 136, Rete Toscana Classica, QN Il Resto del Carlino, Magazzini Sonori ; Soci e Amici di Bologna Festival.
Vendita singoli biglietti e Carnet 3 concerti Grandi Interpreti presso la Biglietteria del Teatro Manzoni e online suwww.bolognafestival.it, www.vivaticket.it, www.classictic.com.
Biglietteria Teatro Manzoni, Via de’ Monari ½ tel 051 6569672 da martedì a sabato ore 15 – 18.30