“È stato un lavoro molto impegnativo da svolgere in poche settimane. Poi finalmente ci siamo riuniti al CdA in remoto con i rappresentanti della Regione Puglia, del Ministero dei Beni Culturali, Francesco Ancona Sindaco di Martina Franca e il Direttore della Fondazione Paolo Grassi Rino Carrieri, naturalmente il direttore artistico Alberto Triola e il maestro Fabio Luisi. Il nuovo programma è stato approvato all’unanimità”
Il Presidente Punzi non teme le sfide ; sicuramente fu una scommessa l’idea di fondare un raffinato Festival di musica operistica a Martina Franca nel 1975 che si riprometteva di esplorare un repertorio e una prassi esecutiva desueti. Punzi allora era il giovane sindaco della città e assieme ad Alessandro Caroli, un lungimirante Martinese appassionato di musica e la benevola tutela di Paolo Grassi, il geniale uomo di Teatro con radici nella città delle Murge, riuscirono nell’impresa.
A luglio del 1975 andarono in scena nel cortile del Palazzo Ducale di Martina Franca Orphée et Eurydice, di Gluck con Viorica Cortez protagonista en travesti il direttore era Alberto Zedda, La Serva padrona di Pergolesi e Il Maestro di cappella di Cimarosa con il grande Sesto Bruscantini.
Non era scontato vincere la sfida : Martina Franca era una bellissima cittadina barocca sulle colline delle Murge a vocazione agricola, in provincia di Taranto ; nella città jonica da dieci anni era stato inaugurato lo Stabilimento Italsider nel quartiere Tamburi, le acciaierie che invogliavano i contadini ad abbandonare le vigne di terra rossa per correre a lavorare negli alti forni. La Puglia era conosciuta in Italia come il “Granaio d’Italia” il Tavoliere, in provincia di Foggia ; la Taranta in Salento era solo una tradizione folcloristica, legata al tarantismo causato dal morso del ragno ; era stata studiata dall’antropologo Ernesto De Martino e dallo psichiatra Giovanni Jervis.
L’idea di ospitare un festival musicale votato alla rivalutazione del repertorio belcantistico della Scuola napoletana parve un azzardo agli stessi Martinesi ; poi anno per anno la manifestazione guadagnò autorevolezza e l’interesse di un pubblico sempre più internazionale. Arrivarono poi la riscoperta di Tancredi, la Norma di Bellini nella versione originale con protagonista un soprano Falcon come Grace Bumbry e una Adalgisa con la voce chiara e giovanile di Lella Cuberli ; impegnativo il recupero dei musicisti pugliesi che avevano studiato a Napoli : Traetta, Paisiello, Piccinni, Leonardo Leo, Mercadante, Giordano fino a Nino Rota con la sua Opera Napoli Milionaria sul testo di Eduardo De Filippo. Illuminante la valorizzazione dell’opera francese e dei titoli più rari di Meyerbeer, Gounod, Massenet e le versioni in francese di opere popolari di Donizetti e Verdi.
Ma torniamo a questa disastrata stagione 2020 : i teatri di tutto il mondo hanno chiuso i battenti all’improvviso. Il Teatro alla Scala il 22 febbraio ha messo in scena una sola recita di una nuova produzione de Il Turco in Italia poi più nulla ; l’Arena di Verona ha annullato il Festival estivo ma prevede una serie di concerti ; L’Opera di Roma ha cancellato la stagione estiva alle Terme di Caracalla ma prevede a Piazza di Siena a Villa Borghese un Rigoletto diretto da Daniele Gatti, con una regia di Michieletto che si atterrà alle normative di sicurezza anti coronavirus ; per gli altri festival ved. l'articolo appena uscito di Luciana Fusi (Link sotto pagina).
A Martina Franca nell’Atrio del Palazzo Ducale – riorganizzato secondo le normative di sicurezza –vedremo due titoli rari di Richard Strauss : Arianna a Nasso (19, 22, 26 luglio e 2 agosto) affidata alla bacchetta di Fabio Luisi, in una nuova versione in italiano del libretto a cura di Quirino Principe ;
poi la commedia di Molière Il borghese gentiluomo ripensata come monologo, con le musiche di scena del compositore di Monaco di Baviera dirette da Michele Spotti, questo sarà il titolo della serata inaugurale del 14 luglio (repliche il 21, 25 luglio e l’1 agosto). Come da alcuni anni ormai, l’Orchestra sarà quella del Teatro Petruzzelli di Bari. Tutti e due spettacoli avranno la mise en espace curata dal regista Walter Pagliaro.
Intorno al tema di Arianna abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso, fra mondo barocco e recupero della cultura classica, si svilupperanno una serie di altri appuntamenti musicali e approfondimenti culturali che saranno presentati in dettaglio a breve, dopo la messa a punto di tutti gli aspetti che le nuove indicazioni ministeriali, in fase di aggiornamento quotidiano, prescrivono : dal distanziamento sociale all’ingresso del pubblico, sino agli spostamenti degli artisti e alla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Il programma ripensato, ma così tematicamente compatto, mantiene intatta l’identità del festival fra rarità e ricerca sulla vocalità, e segna il ritorno della musica di Richard Strauss a Martina Franca dopo la messa in scena nel 2006 della sua versione dell’ Idomeneo di Mozart, nel 2007 della versione francese su testo di Oscar Wilde di Salome e nel 2009 della versione riorchestrata della Iphigenie auf Tauris di Gluck ; un progetto artistico di ampio respiro che coinvolgerà anche il mondo del teatro di prosa, nel solco identitario tracciato da Paolo Grassi.