Vista d'insieme
Nell’intenso programma 2022–2023 si inserisce la nuova produzione di Askungen (Cenerentola), affidata alle coreografie di Tamara Rojo e all’apparato scenotecnico di Christian Lacroix. Ballerina spagnola di grande successo e dall’ampio repertorio, Tamara Rojo nell’ultimo decennio ha dimostrato grandi capacità nella direzione artistica dell’English National Ballet, da lei rilanciato sulla scena internazionale anche grazie all’arrivo di grandi stelle e all’apertura del repertorio a collaborazioni internazionali (tra cui quella con Akram Khan, creatore di una memorabile Giselle con la Rojo protagonista), al punto che quest’anno la Rojo è approdata allo stesso incarico presso il San Francisco Ballet. Il 2022 è un anno di grandi rinnovamenti per la Rojo, non solo per il trasferimento da Londra a San Francisco, ma pure perché ha presentato le sue due prime coreografie : Raymonda all’ENB (una specie di “regalo di addio” evidentemente) e questa Cenerentola per i complessi reali svedesi.
Askungen/Cenerentola, Kungliga Baletten : nell'orfanotrofio
La Rojo aggancia la storia alla contemporaneità : la protagonista è una giovane rifugiata che arriva dal mare, quasi una moderna sirenetta, e viene trovata da due poliziotti che la consegnano a un orfanotrofio diretto da una donna, la matrigna (manco a dirlo), tiranna con i giovani ospiti e le sue sgraziate figlie. Il plot della favola non è molto cambiato : c’è una ragazza sognatrice e buona costretta a fare i lavori più umili e pure vessata, c’è un ballo dato da una regina vedova per rallegrare il triste figlio erede al trono, c’è una misteriosa ragazza che arriva al ballo e conquista il cuore del principe, c’è una scarpetta che si perde allo scoccare della mezzanotte, e così via fino a un doppio finale, dove il principe trova la sua innamorata (e vissero felici e contenti) ma anche Cenerentola ritrova il padre, rifugiato ed emarginato e diventato alcolista e barbone (e vissero tutti felici e contenti). I due atti hanno come sfondo immagini molto suggestive di Stoccolma, con il profilo allungato sul mare degli antichi palazzi e dei tetti aguzzi di chiese e campanili.La coreografia, coadiuvata dalla drammaturgia di Lucinda Coxon, resta nel classico ma lo veste di spunti tratti dalla contemporaneità, complici gli azzeccati costumi di Christian Lacroix (stella della moda che ha dimostrato grande talento anche a teatro), particolarmente accattivanti quelli dei quattro dipendenti dell’orfanotrofio che si trasformano nelle quattro stagioni per aiutare Cenerentola. Giusta la scenografia, sempre di Lacroix (insieme a Tobias Rylander, curatore delle perfette luci), caratterizzata da un grande tetto che consente i cambi scena ma che, al tempo stesso, dà l’idea di un coperchio, come se la storia narrata prendesse vita dentro la scatola dei ricordi.
Sulla foto : Madeline Woo (Cenerentola)
Haruka Sassa è una Cenerentola ideale che ben sa rendere le intenzioni coreografiche di mostrare una differente condizione familiare tra lei e il Principe (ottimamente interpretato da Calum Lowden), fatto che però non impedisce a entrambi di avvicinarsi grazie a un amore spontaneo, sincero e totale ; i due ballerini affrontano gli intricati pas de deux del secondo atto in modo mirabile sia dal punto di vista tecnico che contenutistico. Strappa applausi particolarmente scroscianti al pubblico di casa la Matrigna di Nathalie Nordquist, etoile del Balletto Reale Svedese. Grottesche ma mai eccessive le due sorellastre, Alessa Rogers e Mayumi Yamaguchi. Particolarmente divertenti i due poliziotti, Jonatan Davidsson e Ethan Watts. Giusti nei ruoli i quattro orfani, praticamente uno speculare dell’altro a dare l’idea di innumerevoli orfani : Kisa Nakashima, Julien Keulen, Kirill Monereo de la Sota e Danielle Rosengren. Si sono evidenziati per importanza nella storia e cura nei movimenti gli interpreti delle quattro stagioni : Primavera è Emily Slawski, Estate è Daniel Norgren-Jensen, Autunno è Jérémie Neveu e Inverno è Taylor Yanke. Jeannette Wren è una altera e dignitosa Regina madre. I componenti del Balletto Reale di Stoccolma completano il cast adeguatamente.
Sulla foto : Gianmarco Romano (Il Principe)
Pieno e meritato successo della rappresentazione, anche per merito del giusto accompagnamento dell’orchestra del Teatro Reale di Stoccolma diretta da Gavin Sutherland, che ha reso alla perfezione le pagine di Prokofjev, una partitura in cui si sente che il compositore è segnato dalla guerra e dalle malferme condizioni di salute ma anche una partitura piena di pathos e di partecipazione emotiva, compiutamente novecentesca. Con tutta evidenza il Maestro aderisce al progetto coreografico con grande convinzione : infatti sua era stata l’orchestrazione della partitura di Adolphe-Charles Adam della Giselle di Akram Khan per l’English National Ballet di cui è stata protagonista proprio Tamara Rojo e dunque l’affinità tra i due artisti arriva da lontano ed è consolidata.
Teatro gremito in ogni ordine di posti, un vero e proprio trionfo da parte del pubblico con applausi scroscianti sia durante la rappresentazione che, particolarmente, nel finale.
Sulla foto : Madeline Woo Cenerentola) e Gianmarco Romano (il Principe)