Giuseppe Verdi (1813–1901)
Otello(1887)

Libretto di Arrigo Boito dalla tragedia Othello, The Moor of Venice di Shakespeare

Direttore : Myung-Whun Chung
Regia : Francesco Micheli
Scene : Edoardo Sanchi
Costumi : Silvia Aymonino

Otello ⎮ Marco Berti
Desdemona ⎮ Carmela Remigio
Jago ⎮ Dalibor Jenis
Cassio ⎮ Matteo Mezzaro
Roderigo ⎮ Antonello Ceron
Lodovico ⎮ Mattia Denti
Montano ⎮ Matteo Ferrara
Emilia ⎮ Elisabetta Martorana
Venezia, Teatro la Fenice il. giovedì 4 aprile 2019

Alla Fenice torna in scena l’Otello dell’anno Verdiano 2012, con la regia di Francesco Micheli e le scene di Edoardo Sanchi allestite allora anche nel cortile di Palazzo Ducale. Ritorna la bacchetta di Myung-Whun Chung che consolida il felice sodalizio con l’orchestra veneziana, ma si trova a doversi barcamenare con un cast decisamente problematico.

Atto I

L’Otello di Verdi-Chung possiede un respiro sinfonico grandioso e convincente. L’orchestra risponde alle minime inflessioni e il coro come un sol uomo – i sussurri corali dell’ensemble diretto da Claudio Marino Moretti sono ormai cifra peculiare e momento atteso. Tuttavia ciò che impedisce a questo Otello musicalmente cesellato e variopinto di diventare memorabile è la nefasta presenza in scena dei due comprimari, che rendono difficile – non di rado spiacevole – l’ascolto di una partitura oltremodo complessa.

Marco Berti è un Otello squillante, una voce che convince negli eccessi d’ira e di concitazione, ma che si rivela costantemente piatto, incapace di poesia e soprattutto di intenzione drammatica. Legnoso tanto scenicamente quanto vocalmente, l’emissione dei declamati potrà non essere pessima dal punto di vista vocale, ma si rivela immancabilmente robotica. Un plauso alla trovata scenica dei quattro figuranti che ne impersonano le turbe e le ossessioni, che contribuiscono – nel loro ombroso total-black – a colorare un personaggio che di rado va oltre la lettura della sua parte. L’intonazione è inoltre precaria, tendente a calare e a controllare assai poco il vibrato, come se risonasse da un soldato di terracotta.

Dalibor Jenis – invero più versato del collega come attore – riesce forse a far di peggio : questi infatti ignora patentemente ciò che sta cantando e non dimostra alcun rispetto per il libretto di Arrigo Boito. Ridicola la sua lallazione nel ditirambo del primo atto, di cui non ricorda le parole ; non basta la brava ripresa del coro ben sillabata e chiara nella dizione a rammentargliele, no : pervicacemente le trascura e si produce in ingiustificabili farfugli. La noncuranza nei confronti del libretto è grave – la doppia autorialità di Otello quale opera di Verdi e Boito è cosa assodata – e basterebbe di per sé a stroncare senza appello lo Jenis, ma c’è di più : la sua voce funziona nel registro medio-acuto per la sua estensione di baritono, ma è assai poco sonora al grave e caricaturale nel registro di testa.

"Diceste questa sera le vostre preci?"

Carmela Remigio regala invece una Desdemona di tutto rispetto. La voce – per sua fortuna – mal si amalgama con quella di Berti, che la sopraffà in più occasioni, ma nei momenti di solo rivela una musicalità ispirata, una buona intenzione drammatica, una meditazione del testo. Commuove infatti la sua Canzone del salice, anche grazie a un’orchestra che sa dipingere un arazzo raffinatissimo in cui ogni filo è distinguibile e contribuisce alla creazione di un colore ammaliante. Bella voce e prestazione convincente quella di Matteo Mezzaro, purtroppo confinato a un ruolo musicalmente secondario.

Otello inevitabilmente veneziano, forse un po’ didascalico. Non si risparmiano i gonfaloni di San Marco e tutto si gioca in un contenitore onirico popolato delle costellazioni delle mappe celesti del Coronelli, un lusso per gli occhi, ma talvolta un po’ invasive.

Atto I
Mauro Masiero
Mauro Masiero (16 Aprile 1987) compie studi musicali, linguistici e musicologici. Nel corso della carriera universitaria approfondisce sia dal punto di vista filologico ed ermeneutico che dal punto di vista musicale e analitico il rapporto tra letteratura, poesia e musica, con particolare attenzione all'area germanofona. Dottorando in Storia della musica presso l'università Ca' Foscari di Venezia, collabora con diversi enti musicali e culturali della città tenendo lezioni, ascolti guidati e redigendo articoli e note di sala : l'Associazione Richard Wagner, la Fondazione Ugo e Olga Levi, Asolo Musica. Interessato alla divulgazione, dal 2014 realizza il programma radiofonico Radio Ca' Foscari Classica per la web-radio dell'ateneo veneziano, ritrasmesso su La Fenice Channel. Segue con particolare interesse le produzione operistiche, i concerti di musica sinfonica e cameristica.

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