In cartellone da fine settembre a fine giugno, i concerti della Stagione Sinfonica, replicati come sempre per tre serate, quest’anno si arricchiscono di un programma speciale diviso con la Stagione della Filarmonica : le Sinfonie di Beethoven dirette da Riccardo Chailly per il 250° della nascita del compositore, che viene celebrato in tutto il mondo. L’avvio del ciclo coincide con l’inaugurazione : alla Sinfonia n.4 beethoveniana Chailly accosterà la Quarta di Mahler, proseguendo così lungo un altro filone centrale nelle sue interpretazioni che è appunto l’integrale mahleriana (26,28,29 settembre).
Il secondo appuntamento è con il direttore milanese Gianandrea Noseda, già calorosamente applaudito nella Stagione 2018–19, che proporrà un programma brillante e raffinato : la Suite Pelléas et Mélisande di Fauré, il divertimento dal balletto Le baiser de la fée di Stravinskij e la Sinfonia n.3 di Saint-Saens (7,9,10 gennaio).
Chailly riprenderà il percorso Beethoven con l’Ouverture Egmont e con la Ottava e la Quinta Sinfonia. (16,17,19 gennaio).
Dopo alcuni anni di assenza sale di nuovo sul podio scaligero il Maestro israeliano Eliahu Inbal con la Sinfonia n.5 di Bruckner, compositore da lui prediletto e del quale ha diretto diverse integrali (10,11,14 febbraio).
Sarà poi la volta di Zubin Mehta, che per questo suo fedele ritorno proporrà la Sinfonia n.3 di Mahler (7,10,12 marzo).
Particolarmente atteso sarà il debutto sinfonico alla Scala, dopo alcune apparizioni operistiche, di un celebre direttore qual è Ivan Fischer che ha scelto l’Ouverture da Die Zauberflote e la Sinfonia n.39 di Mozart insieme al Concerto per orchestra di Bartòk. (3,5,8 aprile).
Chailly concluderà il ciclo beethoveniano con la Sinfonia n.9, cui partecipano il Coro della Scala diretto da Bruno Casoni e il soprano Hanna Elisabeth Muller, il mezzosoprano Claudia Huckle, il tenore Michael König, il basso Vitalij Kowaljow. Presentando anche, in prima esecuzione assoluta, la Sonata Tritematica n.4 di Luciano Chailly per coro e orchestra su testo di Lucrezio da "De rerum natura". (8,11,12 giugno).
L’ultimo concerto è affidato a Myung-Whun Chung e ai complessi scaligeri e sarà l’esecuzione dello Stabat Mater di Rossini, solisti Rosa Feola, Veronica Simeoni, René Barbera, Roberto Tagliavini. Titolo ricorrente nel repertorio di Carlo Maria Giulini che di Chung fu il maestro.
A questo ricco calendario si aggiungeranno i Concerti straordinari e benefici con le orchestre ospiti. A cominciare da quello a favore della Croce Rossa in occasione del quale Chailly porterà alla Scala per la seconda volta la Lucerne Festival Orchestra di cui è direttore principale dal 2016. Sarà dedicato interamente a Rachmaninov, con la partecipazione del pianista Alexander Malofeev. (6 ottobre)Da segnalare la presenza insolita di Sir Simon Rattle, al pianoforte insieme a un ensemble da camera per accompagnare il mezzosoprano Magdalena Kozenà in pagine di Stravinskij e Janacek (20 ottobre).
Di rara attrattiva il Concerto di Natale, con la Trilogia Sacra l’Enfance du Christ di Berlioz, protagonista Sir John Eliot Gardiner ammirevole interprete di Berlioz del repertorio francese (20,21 dicembre).
E assolutamente imperdibile l’attesissimo ritorno di Riccardo Muti, alla guida della sua Chicago Symphony con un programma sontuoso : Meeresstille und gluckliche Fahrt di Mendelssohn, Mathis der Maler di Hindemith e la Sinfonia n.3 di Prokofiev (22 gennaio).
Di nuovo a favore della Croce Rossa, Chailly dirigerà l’Orchestra dell’Accademia in una tappa del suo percorso beethoveniano ovvero la Sinfonia n.1 e la Sinfonia n.7 (30 marzo).
Fanno parte dei concerti straordinari i recital di Maurizio Pollini e di Lang lang, quest’ultimo lanciato nelle Variazioni Goldberg di Bach (15 aprile). E li conclude un’altra celebre orchestra ospite, la Staatskapelle Dresden con il suo direttore Christian Thielemann in due serate interamente dedicate a Richard Strauss. (6,7 settembre 2020).