6 Ottobre 2020 Sala Verdi del Conservatorio (Milano)
Il Canto della rinascita
Paolo Arcà : Alleluia, per soprano e sei strumenti
Marco Betta : Abbraccio, madrigale per soprano, mezzosoprano e sei strumenti (su testo di Davide Camarrone)
Carlo Boccadoro : Dopo, per sei strumenti
Silvia Colasanti : Nove marzo duemilaventi, per voce recitante e sei strumenti (su testo di Mariangela Gualtieri)
Michele Dall’Ongaro : Win, per sei strumenti
Matteo D’Amico : Ecco mormorar l’onde, madrigale per mezzosoprano e sei strumenti (su testo tratto da Rime d’amore di Torquato Tasso)
Ivan Fedele : Due Hatsu Haiku per soprano e tre strumenti (cl. basso, vibr. e vc.)
Carlo Galante : Aforismi di guarigione, per mezzosoprano e sei strumenti
Fabio Vacchi : Par les soirs bleus d’été, per soprano e sei strumenti (su testo di Arthur Rimbaud)
Ensemble Sentieri Selvaggi
Milano, Sala Verdi del Conservatorio, 6 ottobre 2020
A poco a poco escono i programmi della prossima stagione, con l’incognita del virus e delle sue conseguenze sulla vita dello spettacolo e della musica nel prossimo futuro. Ma questi programmi sono segno di speranza. Fra i primi programmi già annunciati spicca l’evento straordinario che la Società del Quartetto di Milano sta realizzando per celebrare in ottobre l’inizio della sua nuova Stagione
Il titolo scelto è già coinvolgente : sarà “Il canto della rinascita” a inaugurare la prossima stagione musicale del Quartetto, la storica Società di Concerti milanese. Ovvero un insieme di brani inediti commissionati a nove celebri compositori italiani : Paolo Arcà, Marco Betta, Carlo Boccadoro, Silvia Colasanti, Michele Dall’Ongaro, Matteo D’Amico, Ivan Fedele, Carlo Galante e Fabio Vacchi.
L’esecuzione, in prima assoluta il 6 ottobre alla Sala Verdi del Conservatorio, sarà affidata al brillantissimo ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro e alle voci di due fascinose primedonne, il soprano Carmela Remigio e il mezzosoprano Monica Bacelli, con la partecipazione di uno straordinario attore qual è Elio De Capitani nel brano firmato da Silvia Colasanti.
“Un canto alla vita”, lo definisce Ilaria Borletti Buitoni, Presidente della Società del Quartetto, “uno sguardo al futuro dopo tanti mesi di buio, un messaggio di speranza attraverso il linguaggio universale della musica che da sempre racconta la rinascita dopo le tragedie con pagine indimenticabili, alle quali oggi si aggiunge anche questa”.
“Ad accomunare le nove composizioni è una scrittura di forte presa comunicativa ed emotiva”, sottolinea il Direttore artistico del Quartetto Paolo Arcà, invitato dalla Presidente a unirsi al gruppo degli autori. “Due dei brani sono solo strumentali, per gli altri sette gli autori hanno scelto testi di diversa provenienza e atmosfera, ciascuno in base alle proprie affinità intellettuali e poetiche”.
Così, ad esempio, D’Amico ha attinto alle “Rime d’amore" di Torquato Tasso, Colasanti a un testo di Mariangela Gualtieri e Betta a uno di Davide Camarrone, Vacchi a una poesia di Rimbaud e Galante a testi letterari di Proust, Leopardi, Manzoni, Baudelaire e altri.
“Tale pluralità di suggestioni è garanzia della massima libertà creativa”, conclude il Maestro Arcà.
Lungo il programma, della durata di circa un’ora, scorrerà dunque una breve ma rappresentativa panoramica della musica italiana del nostro tempo, ricca e variegata come annunciano gli stessi titoli che alludono a generi musicali diversi : da Alleluia per soprano e sei strumenti di Arcà, al madrigale Abbraccio di Betta interpretato dalle due voci femminili e a quello per mezzosoprano Ecco mormorar l’onde di D’Amico, entrambi con l’accompagnamento del sestetto, ai brani solo strumentali che sono Dopo di Boccadoro e Win di Dall’Ongaro. E ancora, da Nove marzo duemilaventi della Colasanti che si avvale anche della voce recitante, a Due Hatsu Haiku per soprano e tre strumenti di Fedele, a Aforismi di guarigione di Galante, per concludere con Par les soirs bleus d’été di Vacchi, questi due ultimi rispettivamente per mezzosoprano, soprano e sei strumenti.
All’annuncio di questo rilancio che si distingue per un programma di particolare originalità e attrattiva, ne vanno segnalati altri non meno interessanti : in prima linea quello della Scala relativo alla sua Stagione autunnale e quelli dei festival estivi pronti a ripartire. Ne riferiremo in prossimi articoli.
LUCIANA FUSI è nata e residente a Milano. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, è giornalista professionista. Ha lavorato in diversi periodici Mondadori e Rizzoli, prevalentemente nel settore Cultura e Spettacolo con funzioni di caporedattore. Contemporaneamente, ha collaborato con riviste musicali tra cui Discoteca, Musica, Amadeus, Opéra International e, tuttora, Suonare News. E' stata capo ufficio-stampa del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro alla Scala e dell'orchestra Mozart di Claudio Abbado.