Pëtr Il'ič Čajkovskij
Concerto in re magg. op. 35 per violino e orchestra

Nino Rota
Otto e mezzo
Amarcord

Ottorino Respighi
Pini di Roma, poema sinfonico

Nikolaj Znaider, Violino
Orchestra Filarmonica della Scala
Riccardo Chailly, Direttore
Piazza Duomo, Milano 11 giugno 2017

Torna il consueto appuntamento con il Concerto per Milano. Un dono in musica per la città sotto il cielo stellato di giugno. 

Lasciati drappeggi e fregi del Piermarini, la Filarmonica della Scala si sposta sul palco di Piazza Duomo, sul podio a dirigerla Riccardo Chailly. Nonostante Arturo Toscanini, di cui lo scorso marzo si sono celebrati i 150 anni dalla nascita, sostenesse che “all’aperto si possa giocare solo a bocce”, La Scala da anni ha rotto gli indugi mostrando apertura verso maxischermi ed amplificazione degli strumenti classici, con buona pace di puristi e ipercritici. Parole d’ordine : partecipazione e diffusione.
In tempi in cui continuamente ci si interroga sul futuro della musica classica, e si combatte per far sì che non sia prevalentemente un pubblico di teste canute a popolare le platee delle sale da concerto, ben venga il coinvolgimento di tutti coloro che hanno poca dimestichezza con le poltroncine di velluto. L’anno scorso fu un incredibile successo : protagonista la leggenda del pianoforte, la “leonessa della tastiera” Martha Argerich, interprete di uno dei capisaldi del repertorio in cui particolarmente risplende, il Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel. Per questa edizione dell’evento sono state particolarmente rigorose le misure di sicurezza, non tali, comunque, da comprometterne la buona riuscita o limitare la partecipazione. A dominare la scena è stato il violinista di origine danese Nikolaj Znaider, nell’immortale Concerto in re maggiore op. 35 per violino e orchestra di Pëtr Il'ič Čajkovskij. Il programma è proseguito con alcune tra le più celebri pagine di Nino Rota, Otto e mezzo e Amarcord, e si è concluso con un ulteriore omaggio alla musica italiana, il poema sinfonico di Ottorino Respighi, Pini di Roma. Notevole la solidità violinistica di Znaider, solista acclamato che alla estrema precisione tecnica unisce suono cristallino e centrato di grande potenza, mai a discapito però della qualità sonora. Perfetti gli equilibri rispetto alla compagine orchestrale scaligera, nonostante le condizioni non proprio agevoli imposte dalla performance all’aperto. Un violinismo molto lontano da quello delle finezze espressive esasperate e della impareggiabile tavolozza di colori da cui attinge Anne Sophie Mutter, che il giorno precedente e il successivo ha proposto al pubblico scaligero il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77 di Johannes Brahms, ugualmente di livello straordinario. L’affinità con la sua orchestra e la ricchezza di fraseggio proposte da Chailly hanno fatto il resto :  l’insieme non delude nel farsi preciso interprete dell’idea musicale di chi è chiamato a guidarlo e la brillante musica di Rota sembra non stridere accanto all’atmosfera meditativa e librata propria del capolavoro della Trilogia romana.

 

Crediti foto : © Hanninen
© Lars Gundersen (Nikolaj Zinaider)
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