Wanderer deve molto a Luciana Fusi, che fin dall'inizio invitava giornalisti italiani a scrivere nelle nostre rubriche e coordinava le pagine italiane di questo sito.
Da ieri ci manca.
Con infinita tristezza abbiamo saputo che non avremmo più visto la sua elegante silhouette alla Scala o altrove, e che non avremmo più avuto con lei le appassionate discussioni sulla vita musicale, sull'evoluzione dell'opera e sulla messa in scena che spesso erano oggetto di aspro dibattito tra noi due.
Luciana Fusi se n'è andata e Wanderer è in lutto.
I francesi della mia generazione conoscono la giornalista che scriveva per le riviste d'opera degli anni Ottanta, ma Luciana Fusi ha avuto una brillante carriera di giornalista, realizzando la prima grande intervista a Daniele Gatti agli albori del suo percorso di direttore d’orchestra, Divenne poi addetta stampa del Teatro Comunale di Bologna sotto la direzione di Carlo Fontana e Riccardo Chailly, e continuò a scrivere per le riviste musicali senza mai dedicarsi alla critica, ma sempre alla ricerca di notizie musicali, valutandone l'importanza e recensendole se avevano una vera valenza culturale. Fu poi chiamata, sempre da Carlo Fontana a dirigere l'ufficio stampa del Teatro alla Scala, e in questo incarico dimostrò le qualità che hanno costruito la sua reputazione : competenza, discrezione, efficienza e dignità.
Con lei ho mantenuto per decenni un rapporto di amicizia che l'ha portata a partecipare alle attività nascenti di Wanderer, perché credeva nell'impresa e la difendeva con ardore. Parlava anche perfettamente il francese e veniva spesso a Parigi per assistere agli spettacoli. In breve, era una figura rispettata e molto amata nel mondo della musica.
Ma Luciana Fusi, inseparabile dal suo compagno Carlo, scomparso qualche anno fa, era anche quella che si può definire un'umanista convinta : dava lezioni di italiano in ambito associativo agli esuli arrivati in Italia, stringendo con loro rapporti ricchi e affettuosi.Ha guardato il mondo dal lato umano, con una tolleranza e una dolcezza che contrastano nettamente con la violenza di oggi.
Alla sua famiglia porgiamo le nostre più sincere condoglianze e siamo particolarmente addolorati per questa prima perdita nella nostra squadra.
Grazie Luciana, sei un modello per la professione e resterai sempre una nostra amica, alla quale ci uniscono tanti ricordi e tanto affetto…