Se è vero che un’inaugurazione deve avere le attrattive di un evento, quella di quest’anno al teatro lirico torinese non ne manca. Per la messinscena di Tristano e Isotta è stato scelto uno spettacolo del celebre regista tedesco Claus Guth, che arriva in Italia dopo aver fatto sensazione all’Opera di Zurigo. Gianandrea Noseda, dal 2007 Direttore musicale del teatro, interpreta per la prima volta il capolavoro wagneriano e da lui ci si attende come sempre una lettura rivelatrice, tanto rigorosa e profonda quanto appassionata.

La compagnia di canto è all’insegna dell’eccellenza. A cominciare dal Tristano di Peter Seiffert, tenore applaudito in tutto il mondo nei ruoli wagneriani che ha anche inciso sotto la direzione di Barenboim, Sinopoli, Mehta ; e dall’Isotta del soprano Ricarda Merbeth, da un decennio stella del Festival di Bayreuth. Ma tutti i ruoli sono affidati ad artisti che brillano in questo repertorio, dal basso Steven Humes già applaudito al Regio ne L'Olandese volante, che sarà re Marke, ai baritoni Martin Gantner nelle vesti di Kurnewal e Klaus Kuttler in quelle di Melot, al mezzosoprano Michelle Breedt che sarà Brangäne. Come pure ai cantanti che si alterneranno a quelli citati in tre delle sette recite in programma : Stefan Vinke come Tristano e Rachel Nicholls come Isotta. Da scoprire, nella parte del pastore, sarà Joshua Sanders, giovane tenore scelto da The Opera Foundation per una borsa di studio, in residenza per la stagione in corso al Regio. Mentre il marinaio sarà Patrick Reiter. Il Coro del Teatro è istruito dal suo Direttore stabile Claudio Fenoglio.
Con le scene e i costumi di Christian Schmidt e le luci di Jürgen Hoffmann, la regia di Klaus Guth colloca Tristano, Isotta e Marke in un ininterrotto piano sequenza cinematografico che rispecchia il continuo fluire della musica di Wagner lungo l’incrocio dei loro destini. E introduce nella vicenda un suggestivo parallelismo che unisce arte e vita, immaginando che Tristano sia Wagner, Isotta la sua amante Mathilde Wesendonck e Marke il marito di lei Otto. Le scene riproducono gli interni di Villa Wesendonck a Zurigo, dove nel 1865 Wagner e Mathilde si legarono l’uno all’altra. Per realizare un cosi spettacolare piano sequenza il Regio (con il sostegno dello sponsor Lavazza) ha installato un grande girevole che d’ora in poi potenzierà le capacità tecnologiche del palcoscenico.
Dopo la prima del 10 ottobre (trasmessa in diretta su RAI-radio3) lo spettacolo andrà in scena mercoledì 11, sabato 14, domenica 15, martedì 17, giovedì 19 e domenica 22. Accompagnato da un interessante programma di conferenze e incontri intorno all'opera inaugurale e su ampie tematiche wagneriane : si terranno il 4, l’11 e il 18 al Piccolo Regio, il 16 al Goethe Institut e il 19 alla Sala di Scienze Umanistiche dell’Università.
