Il nome, Purtimiro, allude al titolo di un celebre duetto (“Pur ti miro, pur ti godo…” ) che suggella l’opera di Monteverdi L’incoronazione di Poppea. È stato scelto per il Festival Barocco diretto da quel musicista di assoluto riferimento per il repertorio del Sei-Settecento che è Rinaldo Alessandrini. Inaugurato con successo nel 2016, il festival si tiene (dal 29 settembre al 15 ottobre) nell’antico Teatro Rossini di Lugo, uno dei più preziosi dell’Emilia Romagna restituito al suo antico splendore nel 1976. Ed è una manifestazione assolutamente unica, in Italia e non solo, per il raffinato programma oltre che per la presenza di alcuni fra i più importanti interpreti del repertorio barocco. A questa seconda edizione infatti, accanto ad Alessandrini e al suo Concerto Italiano, partecipano Antonio Florio con la Cappella Neapolitana, Andrea Buccarella con l’Abchordis Ensemble e brillantissimi solisti come l’attore-cantante buffo Pino De Vittorio, il violinista Enrico Gatti, il contralto Sara Mingardo, il controtenore Carlo Vistoli. Dodici gli eventi in cartellone, dedicati a Bach, Monteverdi, Pergolesi, Stradella, Vivaldi, Caldara e a tre autentiche rarità operistiche : La Filli di Giovanni Cesare Netti, il dittico costituito dagli intermezzi Fidalba e Artabano di Giovanni Alberto Ristori e Serpilla e Bacocco di Giuseppe Maria Orlandini.
Purtimiro 2017 apre con Bach e chiude con Monteverdi, due compositori che da sempre accompagnano l’attività artistica e discografica di Alessandrini. Vent’anni dopo aver trionfato con la sua rivoluzionaria lettura della bachiana Arte della fuga, il Maestro romano, classe 1960, torna ad affascinare e a stupire insieme al suo ensemble con una trascrizione per archi e cembalo delle Variazioni Goldberg intitolata non a caso Variations on Variations per il suo carattere innovativo e presentata sia nel concerto di apertura del festival sia in un nuovissima incisione che la sua casa discografica, la francese Naïve, ha pubblicato per l’occasione.
Il CD, già di grande successo in Francia, comprende quattro trascrizioni e arrangiamenti di Alessandrini : tre dalla versione originale per clavicembalo ovvero le Variazioni Goldberg, la Passacaglia in re minore, l'Aria Variata alla maniera Italiana per violino e basso continuo ; e insieme la Canzona in re minore tratta dall'originale per organo.
Il concerto “Crossdressing Bach”, in programma il 14 ottobre, vedrà poi Alessandrini clavicembalista in duo con il violinista Enrico Gatti in altre rare e affascinanti trascrizioni.
Ed ecco la prima riscoperta, La Filli dell’oggi sconosciuto Giovanni Cesare Netti che alla fine del Seicento fu Maestro di Cappella del Duomo di Napoli. In forma di concerto, è affidata al massimo esponente della renaissance napoletana, Antonio Florio e alla sua Cappella : si tratta di una classica commedia pastorale in cui storie d’amore s’intrecciano a travestimenti, equivoci e colpi di scena (30 settembre). Ancora Florio sarà protagonista, insieme a Pino Di Vittorio, del concerto intitolato “Buffo sotto il Vesuvio” (l’1 ottobre alle 16,30) che sfoggerà le musiche dell’età d’oro della commedia partenopea intrisa di ironia ma anche di malinconia, rievocando le voci di castrati e canterine allora popolarissimi.
Non poteva mancare un omaggio a Vivaldi, ovvero “Il prete rosso all’opera”: con Alessandrini a capo del Concerto Italiano, sarà la luminosa voce di Sara Mingardo a scolpire arie vivaldiane tratte da Armida al campo d’Egitto, L’Olimpiade, L’incoronazione di Dario (1 ottobre alle 20,30). Mentre della vasta produzione di Stradella, altro imprescindibile genio del Barocco, Alessandrini ha scelto una splendida antologia di Sinfonie e Madrigali (6 ottobre).
Si arriva poi a uno degli appuntamenti più attesi del festival, la messinscena del “dittico buffo” che accosta due deliziose operine del compositore bolognese Giovanni Alberto Ristori, attivo nella prima metà del Settecento, e del suo contemporaneo fiorentino Giuseppe Maria Orlandini. Messinscena per la quale è stato chiamato a Lugo uno dei più autorevoli registi italiani, Walter Le Moli, già direttore artistico dello Stabile di Torino e del Teatro Greco di Siracusa, molto attivo anche in campo operistico. Sul podio del Concerto Italiano, Alessandrini dirige una compagnia di canto nella quale brillano il mezzosoprano Daniela Pini, il soprano Lavinia Bini e il baritono Filippo Morace (7 ottobre).
Si cambia atmosfera l’8 ottobre con l’avvento di Pergolesi, l’autore del sublime Stabat Mater e delle due Salve Regina, capolavori che verranno riproposti sotto il titolo “L’incanto nelle melodie sacre del musico di Jesi”. Interpreti un gruppo di musicisti considerati fra i migliori della nuova generazione nella prassi esecutiva su strumenti originali : l’Abchordis Ensemble e il suo direttore e clavicembalista Andrea Buccarella, qui con le voci del controtenore Carlo Vistoli e del soprano Lucia Martin Carton.
Un’altra rarità assoluta viene proposta da Alessandrini e i suoi musicisti il 13 ottobre : la prima esecuzione in epoca moderna del magnifico oratorio La morte d’Abel del compositore veneziano Antonio Caldara, divenuto famoso alla corte di Vienna dove scrisse quest’opera, su libretto del Metastasio, per la voce del celebre castrato Farinelli.
La chiusura di Purtimiro, il 15 ottobre, è sotto il segno di Monteverdi del quale si celebra in tutto il mondo il 350° anniversario della nascita. Per il concerto conclusivo il Direttore Musicale del festival, interprete monteverdiano d'eccellenza, si è orientato su una ricca scelta tra i primi otto libri dei Madrigali.