L’autunno è la stagione di ripresa delle stagioni dei teatri in tutto il mondo. Wanderer che vuole tenere informato il pubblico di tutte le novità, guarda con attenzione ogni teatro e ogni stagione sinfonica. Nonostante le grandi difficoltà economiche del campo dello spettacolo in Italia, le cose vanno avanti, e si vedono anche ovunque iniziative interessanti in materia culturale. Il problema sta sempre nel mantenere la fedeltà del pubblico, perché “il pubblico è mobile” …
Se un teatro chiude, il pubblico va altrove, se un teatro riduce l'offerta della stagione, il pubblico si adatta ; e se poi le cose vanno economicamente meglio, è impresa difficile riconquistare il pubblico di prima. Così si è ridotta lentamente la fetta di pubblico interessata alla lirica o alla musica cosiddetta classica.
In un’intervista, Peter Gelb, manager del MET di New York parlò cosi una volta del suo pubblico : “il pubblico del MET è vecchio, non si rinnova… se andiamo avanti cosi, fra vent’anni non ci sarà più nessuno”. La questione non è solo la fedeltà del pubblico, ma la ricerca di nuovi spettatori, più giovani. E in questo il ruolo della Scuola è essenziale. La musica classica fa parte del patrimonio di ogni europeo e la lirica in particolare del patrimonio italiano. La relazione della Scuola a questo patrimonio è fondamentale per la costruzione della persona e della sua identità culturale, ma anche perché questa cultura – soprattutto quella della lirica – è diventata "cultura di distinzione", come diceva il sociologo Bourdieu, e la lirica perdendo sempre di più il suo pubblico popolare diventerà un ghetto per ricchi o turisti, anticamera della morte.
La Scala non può essere solo il simbolo mondano del 7 dicembre, dove l’Italia che crede di contare pavoneggia : ogni teatro dal più famoso al più piccolo deve stimolare curiosità onde attirare un pubblico diversificato. Dappertutto in Europa – salvo in Germania (perché l'offerta è immensa ) e spesso negli ex-paesi dell’Est (perché il tenore di vita non lo permette)– i prezzi aumentano, escludendo nella fattispecie le fette sociali più bisognose, ma non solo, anche adesso la “middle class”.
Lo spettacolo non è un lusso, ma una necessità : il teatro è sempre stato un luogo di ritrovo sociale, anche religioso nell’antica Grecia, e spesso Teatro e Comune sono vicini sulla piazza centrale delle città perché sono luoghi di tutti e per tutti. È dovere delle istituzioni pubbliche e della Scuola, di mantenere questo strumento irreducibile del legame sociale e della collettività : il teatro è l’unico posto dove si deve spegnere il telefonino per ricevere insieme la vita in diretta.