Iscrizioni al concorso fino al 16 aprile

Fiorenza Cedolins, con la sua scuola di canto Scuola SOI (Scuola dell'Opera Italiana), bandisce "il primo concorso di canto lirico virtuale". Una prestigiosa giuria internazionale valuterà i video degli artisti in erba, costretti in casa dall'epidemia. E valuterà, oltre alla voce, la loro creatività e le loro capacità attoriali

Fabio Franzese canta “Recondita armonia” fingendosi pittore nella sua cameretta allestita ad atelier. Emanuela Sala si sdoppia per la barcarola “Belle nuit” dei Contes di Offenbach. Bianca Maria Tivoli interpreta “Vissi d’arte” nel tinello di casa, seduta di fianco alla tavola ancora da sparecchiare e illuminata da una candela. Eva Polimeni intona “Un bel dì vedremo” in vestaglia orientale, circondata da tappezzerie fiorite e con un fiore all’orecchio. Carlo Alberto Gioja, esuberante, canta “Non più andrai farfallone amoroso” davanti al proprio smartphone, girando un video-selfie tra una gag e l’altra.

Sono, questi, solo alcuni dei video creativi, vere prove da cantanti-attori, che decine e decine di giovani e giovanissimi cantanti lirici stanno inviando in queste ore alla giuria del “primo concorso di canto lirico virtuale SOI Scuola dell’Opera Italiana”. Un concorso che nasce in stato di necessità, vista la generale reclusione domiciliare causa virus, ma che di necessità vuole fare virtù. Il messaggio è proprio questo : coraggio, ragazzi, giovani ugole, non cantate soltanto, fateci vedere cosa sapete fare, mandateci una prova della vostra creatività.

Tutto nasce da un’idea del celebre soprano Fiorenza Cedolins, che della SOI è fondatrice e cuore didattico. Su Facebook, arena della gara canora, sono già stati postati i video di una dozzina di concorrenti, che hanno così cominciato ad essere votati dalla giuria popolare degli internauti. Molti altri ne arriveranno, se è vero, come ci dice la Cedolins, che « in duecento hanno chiesto le pratiche per partecipare ». La macchina si è messa in moto da poco. Il termine per l’invio del saggio canoro-attoriale è fissato al 16 aprile (www.soifiorenzacedolins.com, soi@soifiorenzacedolins.com), il primo premio, assegnato dopo il 19 aprile, è di mille euro, l’età minima è di 18 anni mentre la massima non c’è, ed è richiesta una quota di iscrizione di 50 euro, e non per lucro : « Andrà tutta in premi e copertura di spese vive », assicura la Cedolins.

Ragguardevolissima la giuria, imbastita « da metà marzo, quando mi sforzai di farmi venire un’idea per superare questo momento drammatico » : oltre al soprano friulano ci sono organizzatori teatrali ed esperti di fama, da Angelo Gabrielli di Stage Door ad Enrico Stinchelli della “Barcaccia” di Radio3, dal critico Andrea Merli (l’Impiccione Viaggiatore, ancora della “Barcaccia”) alla didatta Cristina Bersanelli, dal direttore artistico del Donizetti Opera Francesco Micheli a casting manager e direttori di teatri italiani e stranieri. « Più che una giuria », ci dice Andrea Merli, che per l’occasione ha istituito un premio speciale intitolato all’Impiccione Viaggiatore (500 euro) riservato al più creativo, « è una piattaforma iper allargata, internazionale, utile anche per il dopo. Siamo in un momento storico, di svolta in tutto. Questo concorso è una soluzione alternativa ai tradizionali concorsi : maggior visibilità, minori costi ».

Soluzione alternativa, dunque, e per una semplice ragione. Non si tratta, qui, « di cantare un pezzo e mandare un video », come continua a spiegarci Fiorenza Cedolins : « Io faccio già da tempo didattica online, anche con i miei allievi cinesi chiusi in casa in quarantena, o con quelli di Barcellona : uso Skype o Whatsapp, o We Chat, e fra l’altro raggiungo risultati sorprendenti, basta solo avere impegno e buona volontà. No, qui si chiede di più. È necessaria una prova creativa, da cantante attore ». Passata la crisi, « questo modello resterà, ne sono sicura. Apre nuove strade creative e spinge per ampliare il pubblico. Penso soprattutto ai più giovani, agli adolescenti. Per questo sto imparando a usare anche Tik Tok ».

I nuovi talenti si scopriranno anche così. La Cedolins ci racconta la sua « grande emozione » per aver “scoperto” un giovane tenore promettente che le ha inviato un video da Nembro, nell’occhio del ciclone-epidemia. Mentre un mandriano delle Madonie, in Sicilia,  uno che, poco più che ventenne, vive in mezzo alle mucche e studia canto per educare la sua bella voce di basso-baritono, ha « scaldato il cuore » di Merli. Sì, tutto questo resterà.

Fiorenza Cedolins e gli allievi della Scuola d'Opera Italiana (SOI)
Sergio Rizza
Sergio Rizza, milanese, 48 anni, giornalista professionista, è caposervizio del quotidiano free press "Metro", dove lavora dal 2000. Ha seguito e segue, oltre ai maggiori fatti di cronaca e politica, le stagioni di musica concertistica e operistica di Milano e della Lombardia.

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