R.Wagner, Tristan und Isolde (Noseda/Guth), dal 10 al 22 ottobre 2017

G.Verdi, Falstaff (Harding/D.Abbado), dal 15 al 26 novembre 2017

G.Puccini,Turandot (Noseda/Poda), dal 16 al 25 gennaio 2018

R.Strauss, Salomé (Noseda/Carsen), dal 15 al 25 febbraio 2018

Cl.Monteverdi, L'Orfeo (Florio/Pizzech), dal 13 al 21 marzo 2018

G.Rossini, Il barbiere di Siviglia (De Marchi/Borelli), dal 16 al 23 marzo 2018

G.Verdi, I Lombardi alla Prima Crociata (Mariotti/Mazzonis di Pralafera), dal 17 al 28 aprile 2018

E.Wolf-Ferrari, Il segreto di Susanna/F.Poulenc, La voix humaine (Matheuz/Lagarde), dal 16 al 27 maggio 2018

Trilogia Mozart /da Ponte (giugno-luglio 2018)
– Le nozze di Figaro (Scappucci/Barbalich), dal 26 giugno al 6 luglio
– Don Giovanni (Rustioni/Placido), dal 27 giugno al 7 luglio
– Cosi fan tutte (Fasolis/Scola), dal 28 giugno all' 8 luglio

 

 

Tra le stagioni d'opera in Italia, quella del Regio di Torino è forse la più completa, diversa, interessante, all'immagine di una città che non risparmia in materia culturale e che offre una delle scelte musicali più aperte e varie nel bel paese.

Se l’appeal musicale di una città si misurasse esclusivamente in funzione della quantità e della varietà della proposta offerta al suo pubblico, Torino potrebbe anche quest’anno aspirare ad essere considerata la capitale musicale italiana. Le varie Istituzioni cittadine fanno a gara nel mantenere vivo l’interesse verso la musica sinfonica, da camera e vocal-operistica proponendo cartelloni che spaziano dal barocco al contemporaneo con spettacoli quasi quotidiani, sulla carta interessanti.
Non basta : la distanza tra la serata di spettacolo vivo ed emozionante e il museo delle cere da cui uscire dopo due ore di calma piatta è sempre più stretta, specie in un Paese in cui investire sulla formazione umana dei giovani è un lusso.
Torino, a suo modo, è un po’ diversa : non lo dice, ma ama sentirselo ricordare, e così un pubblico fedele, preparato, nella stragrande maggioranza confinato al massimo all’ambito regionale o giù di lì, anche nel 2017/2018 si dividerà tra i concerti dell’Unione Musicale (57, in maggioranza al Conservatorio di piazza Bodoni), dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI (48 per ora, in abbonamento e senza contare le tante occasioni per bimbi, musica moderna, momenti di festa), del Lingotto Musica (9 quest’anno, il ricordo corre emozionante a quel 6 maggio 1994 in cui i Berliner Philharmoniker guidati da Claudio Abbado alzarono il sipario).

Solo per limitarsi alle rassegne “regolari” e lasciandosi un po’ di tempo per andare a scovare qualche sorpresa almeno nei concerti organizzati al Politecnico, dalla Filarmonica, dall’Accademia Stefano Tempia, per il festival MITO in collaborazione con Milano, dalla Nuova Arca, all’Educatorio della Provvidenza. Una vera indigestione !

L’occasione di oggi, torneremo poi sulla musica strumentale, è data dalla presentazione della prossima stagione d’opera e balletto del Teatro Regio di piazza Castello.
Ogni anno la stessa storia : il teatro è ai primi posti in Italia per numero di spettacoli in cartellone, il numero delle serate elevatissimo specie se ci si confronta con i palcoscenici locali-non siamo a Vienna e 70 spettacoli d’opera non sono pochi‑, pochi ma buoni gli sponsor privati che resistono saldamente, conti in equilibrio nonostante fondi pubblici in riduzione. Probabilmente il Sovrintendente Walter Vergnano, che guida l’Ente dal 1999 dopo una carriera torinese tutta improntata alla torinesità, accetterebbe ormai qualche aiuto in più al posto dei soliti elogi, che costano poco e non aggiustano il bilancio, almeno a breve termine.

Artisticamente, un’orchestra in costante miglioramento, un coro da esporre orgogliosamente in tournée all’estero, un direttore musicale di prima grandezza che sarà presente alla guida di tre produzioni, tanta concretezza e qualche salto oltre la tradizione ma sempre da torinesi…
Ecco dunque una stagione ecumenica, da far invidia al miglior Cencelli alle prese con l‘opera, dove ascolteremo due titoli verdiani (un testa-coda Falstaff/Lombardi) in compagnia di un titolo a testa composto da Wagner, R. Strauss, Puccini, Monteverdi, il dittico Poulenc/Wolf-Ferrari, un pizzico di Rossini e un musical di Lloyd Webber.
Per distendere i nervi e tornare alla commedia umana più pura, salutare la proposta del trittico italiano di Mozart, tutto concentrato in quindici giorni in conclusione di stagione.

Tristan und Isolde

A ottobre, in apertura dunque, il gran banco di prova Tristan und Isolde che il maestro Gianandrea Noseda affronta per la prima volta, in una importante produzione zurighese di Guth, in scena un cast di prim’ordine. Un veterano, Peter Seiffert, si alternerà con Stefan Vinke (nel secondo cast nientemeno del Siegfried di Bayreuth che fu diretto da Petrenko prima e Janowski ora) nel ruolo di Tristan e darà vita al duetto d’amore del secondo atto con Ricarda Merbeth, altra wagneriana doc.

Falstaff, secondo titolo della stagione, nella collaudata direzione di Daniel Harding con la regia di Daniele Abbado vedrà impegnati tra gli altri Carlos Alvarez, Erika Grimaldi e Monica Bacelli.

Riservato dicembre ai classici balletti di Čajkovskij, con i ballerini del New York City Ballet e del Mariinskij di San Pietroburgo, in chiusura d’anno il gala di Roberto Bolle.

Si ricomincia a gennaio con l’ultimo capolavoro pucciniano, Turandot in uno spettacolo curato scenicamente da Stefano Poda con Noseda sul podio, in scena Oksana Dyka, Jorge de León ed Erika Grimaldi protagonisti.

Salomé

In una coproduzione con il Teatro Real de Madrid e con la regia di Robert Carsen, a febbraio Noseda sarà ancora sul podio con un titolo tedesco, Salome, sul palco Erika Sunnegårdh nel ruolo principale e Doris Soffel, carismatica, nei panni di Herodias.

Il Teatro Regio non risparmia nel 450° anno dalla nascita l’omaggio a Claudio Monteverdi portando in scena a marzo L’Orfeo : Antonio Florio direttore con la regia di Alessio Pizzech e un cast sulla carta stimolante per colori vocali e interpretazione.

Poche recite del Barbiere di Siviglia (De Marchi/Borrelli) e nella seconda metà di aprile sarà l’ora de I Lombardi alla prima crociata per uno spettacolo coprodotto con Opéra Royal de Wallonie che si annuncia musicalmente come dei più interessanti dell’anno. Dopo i successi ottenuti nel grande repertorio rossiniano, Michele Mariotti ha le carte in regola per offrirci una direzione di riferimento del Verdi risorgimentale, molto ben distribuito il cast con Francesco Meli, Angela Meade, Alex Esposito, Giuseppe Gipali. Dopo il musical Evita di Andrew Lloyd Webber (produzione di Bill Kenwright con The Really Useful Group, compagnia fondata nel 1977 dall’autore stesso), a maggio il dittico Il segreto di Susanna/La Voix humaine sarà caratterizzato anche a Torino dalla magnetica presenza di Anna Caterina Antonacci, sotto la bacchetta di Diego Matheuz in uno spettacolo dell’Opéra Comique e dell’Opéra Royal de Wallonie.

Don Giovanni

Mozart, infine, con Le nozze di Figaro (Scappucci/Barbalich), Don Giovanni (Rustioni/Placido) e Così fan tutte (Fasolis/Scola) per quattro recite ciascuna e, tra le tante, le voci di Alberghini, Farnocchia, Alvarez, Grimaldi, Remigio, Gatell, Palazzi, Lombardi, Stroppa, de Candia tra fine giugno ed inizio luglio.

Questa, in breve, la stagione d’opera e balletto 2017/2018 del Teatro Regio di Torino : promette di accontentare il pubblico con proposte per tutti i gusti, o quasi, presentando cast di prim’ordine equilibrati ed adeguati.

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Paolo Malaspina
Paolo Malaspina, nato ad Asti nel 1974, inizia a frequentare il mondo dell’opera nel 1989. Studia privatamente canto lirico e storia della musica parallelamente agli studi in ingegneria chimica, materia nella quale si laurea a pieni voti nel 1999 presso il Politecnico di Torino con una tesi realizzata in collaborazione con Ecole Nationale Supérieure de Chimie de Toulouse. Ambito di interesse musicale : musica lirica e sinfonica dell’ottocento e novecento, con particolare attenzione alla storia della tecnica vocale e dell'interpretazione dell'opera lirica italiana e tedesca dell'800.
Crediti foto : © Suzanne Schwiertz (Tristan und Isolde)
© Ramella&Giannese (Salomé & Don Giovanni)

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