Festeggiato il quarto di secolo lo scorso anno con oltre 65mila spettatori accolti nel moderno auditorium della Salle des Combins e nell’intima Église riservata alla musica da camera, il bel festival nel cuore delle Alpi svizzere riafferma la sua vocazione di sempre : affiancare ad artisti di fama internazionali quelli in ascesa, uniti in un programma raffinato e di grande richiamo. A inaugurarlo, sul podio della Verbier Festival Orchestra, è il direttore musicale Valery Gergiev insieme al violinista Kristóf Baráti, con il Concerto per violino n.2 di Bartok e la Sinfonia n.5 in re min di Shostakovitch. Gergiev sarà protagonista di un’altra serata fra le più attese, dedicata all’opera Die Frau ohne Schatten di Richard Strauss in forma di concerto, con una compagnia di canto straordinaria composta da Nina Stemme,Violeta Urmana, Matthias Goerne, Brandon Jovanovich (22/7).
Altra figura di riferimento del festival è il direttore della Chamber Orchestra, Gábor Takáks-Nagy, che si presenterà con due giovani star della tastiera, Sergei Babayan e Daniil Trifonov, impegnati in rare composizioni per due pianoforti di Schumann, Bach e Mozart (21/7). Trifonov, che proprio a Verbier mosse i primi passi della sua folgorante carriera, terrà anche un recital all’Eglise (20/7). E così Babayan, con una selezione di pagine di Chopin (29/7).
Quanto a Takáks-Nagy, appare un’altra volta con Babayan in un programma tra Mozart e Brahms alla Salle des Combins (19/7) dove lo si ritroverà ancora, insieme a András Schiff, per un insolito accostamento fra due sinfonie di Haydn e due concerti per piano e orchestra di Bartók (30/7).
Nell’ambito delle celebri bacchette va segnalato anche Franz Welser-Möst, che dividerà con il baritono Matthias Goerne una serata all’insegna di Brahms e di Bruckner (25/7).
Mentre il concerto di chiusura è affidato a Fabio Luisi, impegnato nella Sinfonia n.2 di Mahler, con le voci di Golda Schultz, Ekaterina Gubanova e dell’Oberwalliser Vokalensemble (3/9).
Agli eventi sinfonici s’intrecciano altri non meno affascinanti, come i recital di pianisti quali Achucarro, Kissin, Sokolov, Kavakos, di violinisti quali Joshua Bell, Renaud Capuçon e Vadim Repin, di cantanti quali Quastoff e Hampson. Artisti fedeli da anni al festival, come il violoncellista Mischa Maisky che stavolta porterà all’Eglise le Suites di Bach (25/7). Spesso a questi grandi di oggi si affiancano, in formazioni inedite, i giovani emergenti. E al piacere di ascoltare un interprete conosciuto e prediletto si unisce quello della curiosità e della scoperta. Che non mancheranno al debutto a Verbier di un artista di fama internazionale, che non appartiene al mondo della musica classica ma che non ha rivali nel genere di cui è stato il pioniere, la musica afro-brasiliana : Gilberto Gil, che alla Salle des Combins non mancherà di conquistare il grande pubblico con un mega-concerto di samba e bossanova.
Numerose come sempre saranno le iniziative e le manifestazioni collaterali : master-class aperte al pubblico, incontri e proiezioni cinematografiche.