Programma

Dal 29 settembre al 20 ottobre (Teatro Farnese):
Le Trouvère (R.Abbado/R.Wilson)

Dal 27 settembre al 18 ottobre (Teatro Regio):
Macbeth
(Ph.Auguin/D.Abbado)

Dal 30 settembre al 21 ottobre (Teatro Regio):
Attila
(G.Gelmetti/H.Greenwald)

Dal 28 settembre al 21 ottobre (Teatro Verdi di Bussetto)
Un giorno di regno (F.Pasqualetti/M.Gasparon‑P.Pizzi)

10 ottobre : Gala verdiano

19 ottobre : Concerto della Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Roberto Abbado

Festival Verdi di Parma-Busseto dal 27 settembre al 21 ottobre 2018

Tra le conquiste recenti, il percorso filologico che porta alle edizioni critiche e un significativo allargamento del pubblico internazionale.  Ora il debutto del Direttore Musicale Roberto Abbado con Le Trouvère in una messinscena di Robert Wilson.
E altre grandi presenze artistiche sul podio, alla regia, nelle compagnie di canto

Il Festival Verdi di Parma compie diciotto anni e Anna Maria Meo, Direttore Generale dal 2015 e ora chiamata a far parte del Consiglio di Amministrazione di Opera Europa, non esita a cogliere al volo una metafora benaugurante : “E’entrato nella maggiore età, è diventato adulto e, alla stregua di un figlio, si ha il duplice desiderio di vederlo farsi strada da solo e di continuare a sostenerlo fin che ne avrà bisogno. Da qualche anno la crescita è stata costante ma occorre proseguire con forza sulla strada tracciata”.

La diciottesima edizione (dal 27 settembre al 21 ottobre) consolida le conquiste recenti e si allarga a un pubblico più vasto, anche straniero. Da un lato proseguendo nel percorso filologico, avviato in collaborazione con Casa Ricordi e con il contributo del Comitato Scientifico, finalizzato all’esecuzione delle edizioni critiche. Dall’altro puntando su messinscene innovative sia dal punto di vista drammaturgico sia estetico. “Sono le scelte principali su cui ci siamo impegnati. Posso affermare che i buoni risultati, frutto del grande lavoro di tutto lo staff del Regio, ci sono : il festival gode di buona salute e di successo crescente. Tant’è che abbiamo voluto presentarlo nelle sedi di ambasciate, consolati e istituti italiani di cultura delle principali città europee ed extraeuropee, iniziativa che ha allargato il nostro pubblico, oggi composto per il sessanta per cento da spettatori forestieri”.

Teatro Farnese (Parma)

Molto atteso è il debutto come Direttore Musicale di un Maestro di caratura e fama internazionale qual è Roberto Abbado : sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Comunale di Bologna, complessi che confermano la loro felice collaborazione con il Regio, dirigerà Le Trouvère, versione francese del Trovatore, nell’edizione critica curata da David Lawton ed eseguita in prima assoluta. Lo spettacolo, presentato nella meravigliosa cornice del Teatro Farnese, è un nuovo allestimento che deve ideazione, regia, scene e luci a Robert Wilson e che, come tutte le creazioni di questo sommo artista, si annuncia originale e fascinoso. Ben scelta la compagnia di canto, che avrà al suo centro Giuseppe Gipali interprete di Manrique, Roberta Mantegna nelle vesti di Léonore, Nino Surguladze in quelle di Azucena, Franco Vassallo nel ruolo del Comte de Lune e Marco Spotti come Fernand. Questa produzione conclude un progetto dall’esito trionfale,  “Maestri al Farnese”, inaugurato nel 2016 da Peter Greenaway con Giovanna d’Arco e proseguito da Graham Vick nel 2017 con Stiffelio. Le recite saranno sei, dal 29 settembre al 20 ottobre.

Michele Pertusi

Non meno interessante è il titolo inaugurale, Macbeth nella prima versione scritta dal compositore e in una nuova produzione affidata al talento di Daniele Abbado, regista che ha saputo dare prove particolarmente riuscite in produzioni innovative ma rigorose delle opere di Verdi, con i costumi di Carla Teti e le luci di Angelo Linzalata. Sul versante musicale sono impegnati la Filarmonica Toscanini sotto la guida di Philippe Auguin, il Coro del Regio diretto da Martino Faggiani e un cast di cantanti di spiccata vocazione verdiana, a cominciare dal protagonista Luca Salsi, da Anna Pirozzi che sarà Lady Macbeth e da Michele Pertusi nei panni di Banco. Lo spettacolo si rappresenta al Teatro Regio, nelle serate del 27 settembre e del 5,11,18 ottobre.

Altra nuova produzione in edizione critica, a cura di Helen Greenwald, è Attila ancora al Regio. A dare rilievo a quest’opera tra le più avvincenti del giovane Verdi saranno l’esperienza e la maestria del direttore Gianluigi Gelmetti a capo della Filarmonica Toscanini, l’approfondita lettura registica assicurata da Andrea De Rosa che si avvarrà delle scene di Aurelio Colombo, dei costumi di Alessandro Lai e delle luci di Pasquale Mari. Insieme a una compagnia di canto che si può definire ideale, con al centro l’Attila di Riccardo Zanellato, l’Odabella di Maria Josè Siri, l’Ezio di Vladimir Stoyanov,  il Foresto di Francesco Demuro. Le recite saranno il 30 settembre e il 6,13, 21 ottobre.

L’accostamento di queste tre opere non è casuale e suggerisce, pur nella loro diversità, un confronto su come sono modulati gli elementi soprannaturali presenti nel soggetto di ciascuna : il mistero che le pervade, la presenza di figure inquietanti come le streghe o come Azucena, le incarnazioni del male come Macbeth e la Lady, le apparizioni del fantasma di Banco o del padre che appare in sogno a Odabella.

Inoltre, durante l’intero periodo del festival andrà in scena al Teatro Verdi di Busseto uno spettacolo all’insegna dei nuovi giovani talenti. Ovvero Un giorno di regno, edizione critica della prima opera di Verdi a cura di Francesco Izzo, interpretata dagli artisti del 56° Concorso Internazionale di Voci Verdiane e dell’Accademia Verdiana, che saranno accompagnati dall’orchestra e Coro del Comunale di Bologna sotto la direzione di Francesco Pasqualetti, con la regia di Massimo Gasparon da un progetto di Pierluigi Pizzi.
Il cartellone è arricchito da un Gala Verdiano il 10 ottobre, giorno del compleanno del compositore, con la partecipazione dei cantanti protagonisti del festival. E dai Concerti di Mezzogiorno che si tengono ogni fine settimana nelle splendide sale del Palazzo Ducale del Giardino, dove gli allievi dell’Accademia si esibiranno in arie e duetti. Il 16, sempre al Regio, celebri artisti si uniranno a membri del Club dei 27, storico gruppo di appassionati dilettanti, in un Gala Lirico benefico. E il 19 Roberto Abbado dirigerà la Filarmonica Toscanini e il Coro del Regio in un sontuoso concerto con pagine di Verdi, Rossini, Meyerbeer. Molte le manifestazioni collaterali sotto il titolo Around Verdi, dove spicca “Sergio Rubini legge Macbeth”, spettacolo musicale in collaborazione con la Società dei Concerti e il Conservatorio di Parma nel quale l’attore darà voce e presenza al testo di Shakespeare.

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Roberto Abbado

Intervista a Roberto Abbado

Scoprire le versioni meno conosciute

Maestro, che cosa l’ha particolarmente attirata nell’assumere la direzione musicale del Festival Verdi ?

Innanzitutto l’opportunità di lavorare nella città di Parma, che è da sempre una capitale della musica e una città d’arte di grande tradizione. E naturalmente il potermi dedicare al compositore d’opera più rappresentato al mondo, cosa quest’ultima che ha fatto spesso discutere sull’opportunità di dedicargli un festival.  Io sono convinto che proprio la sua immensa popolarità lo meriti. Infatti, di alcune sue opere Verdi ha prodotto diverse edizioni introducendo parti nuove, modifiche, tagli, rifacimenti. Gli esempi più noti sono Macbeth, Simon Boccanegra, Don Carlo. Ma ve ne sono altri.  Un caso interessante riguarda Il Trovatore, che non viene mai eseguito nella versione francese. Fra le missioni di un festival d’autore vi è appunto quella di far conoscere le varie edizioni. Per realizzare questo progetto Anna Maria Meo ha pensato di creare un Comitato Scientifico, guidato da un musicologo di profonda cultura verdiana come Francesco Izzo, che ha il compito di fare da tramite con l'Università di Chicago e coordinare la disponibilità e la preparazione delle edizioni critiche per la loro messa in scena sui palcoscenici del festival.

Quali sono i caratteri che differenziano Le Trouvère dal Trovatore ?

Va detto che l’Opéra di Parigi, quando commissionò a Verdi Le Trouvère, gli chiese di farne un grand opéra, genere che stava diventando di gran voga in quegli anni della metà Ottocento. Verdi accettò, ben consapevole che i caratteri di quel genere, a lui ben noto, erano presenti nel Trovatore stesso : i colori accesi del dramma, la sua estensione in quattro atti, i frequenti colpi di scena, la forte scolpitura dei personaggi. Vi introdusse cambiamenti nei recitativi, operò alcuni tagli, compose nuova musica nella parte orchestrale e aggiunse i ballabili, rendendo l’insieme più spettacolare.

Che importanza ha avuto il repertorio verdiano nella sua attività operistica ?

Ho diretto Simon Boccanegra a 23 anni, da allora ho diretto quattordici opere di Verdi, il che significa che è il compositore più presente nel mio repertorio operistico.  Ma non avevo mai affrontato Il Trovatore. L’occasione offertami dal festival mi è sembrata di eccezionale interesse. E l’ho colta con entusiasmo. Nella versione francese infatti questo capolavoro, che è fra i più popolari e amati, non viene mai rappresentato : in Italia, nel passato recente, credo lo sia stato una sola volta al Festival della Valle d’Itria. Ma ha tutte le componenti, teatrali e musicali, per conquistare il pubblico degli appassionati verdiani

Ha già progettato quali altre opere dirigerà nelle prossime edizioni ?

Nel lavoro di equipe siamo piuttosto avanti anche per quanto riguarda i programmi. Ma, com’è comprensibile, non posso anticipare nulla in proposito, neppure per quanto mi riguarda personalmente.

 

Teatro Regio (Parma)

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Luciana Fusi
LUCIANA FUSI è nata e residente a Milano. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, è giornalista professionista. Ha lavorato in diversi periodici Mondadori e Rizzoli, prevalentemente nel settore Cultura e Spettacolo con funzioni di caporedattore. Contemporaneamente, ha collaborato con riviste musicali tra cui Discoteca, Musica, Amadeus, Opéra International e, tuttora, Suonare News. E' stata capo ufficio-stampa del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro alla Scala e dell'orchestra Mozart di Claudio Abbado.

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