Monteverdi Festival 2018, Cremona

Inaugurazione :
sabato 5 maggio, ore 21.00 – Chiesa S. Marcellino

Gloria e Imeneo, di A. Vivaldi
EUROPA GALANTE
Sonia Prina, mezzosoprano
Vivica Genaux, mezzosoprano
Fabio Biondi, direzione

 

Concerti di chiusura :
giovedì 31 maggio, ore 21.00 – Chiesa S. Marcellino

L’homme armé
Musiche di W. Byrd, J. Desprez, H. Isaac, C. Morales
THE TALLIS SCHOLARS
Peter Philips, direzione

 

giovedì 21 giugno-venerdì 22 giugno, ore 21.00 – Palcoscenico Teatro Ponchielli

La patienza di Socrate con due mogli

di Antonio Draghi
Roberto Perata, direttore
Ilaria Sainato, regia e coreografia
Interpreti principali :
Allievi del Conservatorio di Musica “L. Campiani” di Mantova e dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “C. Monteverdi” di Cremona.
Corpo di ballo :
Studenti del dipartimento di Musicologia, sede di Cremona, iscritti al seminario di danze storiche.
Orchestra Barocca del Conservatorio “L. Campiani” di Mantova

Montverdi Festival di Cremona dal 5 maggio al 22 giugno

A Cremona, dal 5 maggio al 22 giugno, si tiene il Festival Monteverdi, con un cartellone dedicato alla figura del personaggio omerico e a “Uomini, eroi e dei” in musica. Tra gli appuntamenti, spicca per originalità quello con il tenore Ian Bostridge, alle prese con un programma inedito, studiato appositamente da Antonio Florio. L’obiettivo, come spiega a wanderersite.com Lisa Navach, direttore artistico, è “rompere le regole, scardinare le certezze consolidate, scoprire qualcosa di nuovo e di inaspettato

L'Europa Galante (Fabio Biondi)  inaugura il Festival

Claudio Monteverdi deve la sua fama immortale ai capolavori composti per Mantova e Venezia. Ma nacque a Cremona, dove si formò come madrigalista sotto l’insegnamento di Marc’Antonio Ingegneri, e proprio Cremona gli intitola uno dei più importanti festival di musica “antica” che si tengano in Italia. L’edizione del 2018 del “Monteverdi Festival” (il cartellone è consultabile sui siti www.teatroponchielli.it, www.monteverdifestivalcremona.it) è dedicata alla figura di Ulisse ed è costruita attorno al tema “Uomini, eroi e dei”.

 

Rispetto all’edizione dell’anno scorso, quando ricorreva il 450° dalla nascita del genio di casa e fu rappresentato al “Ponchielli” un favoloso Orfeo diretto da Ottavio Dantone e con la regia di Andrea Cigni, nell’edizione di quest’anno mancherà l’allestimento di un’opera, con l’eccezione, parziale ma comunque meritevole, dello “scherzo drammatico per musica” di Antonio Draghi (prima esecuzione : Praga 1680). Nondimeno, i 25 appuntamenti previsti, comprendenti workshop e crociere “monteverdiane” in battello tra Po e Riviera del Brenta, interpreti di livello internazionale e giovani promettenti, compongono un cartellone ricco e vario, grazie anche all’omaggio reso a ricorrenze non scontate come quelle dei 500 anni dalla morte di Loyset Compère e i 400 da quella di Giulio Caccini.

Un’idea della qualità complessiva della manifestazione è data dagli appuntamenti stessi, che vedono protagonisti, fra gli altri, il soprano Francesca Aspromonte ed Enrico Onofri alla testa de Il Pomo d’Oro (6 maggio, Auditorium Arvedi, programma su Sinfonie e Prologhi d’opera di Cavalli, Caccini, Monteverdi, Alessandro Scarlatti, Stradella), The Orlando Consort (11 maggio, chiesa di S.Abbondio, omaggio a Compère), L’Arpeggiata diretta da Christina Pluhar (12 maggio, chiesa di S. Marcellino : si eseguirà il Vespro della Beata Vergine, vero baricentro del festival), Elam Rotem e I profeti della quinta (13 maggio, chiesa di S.Omobono, concerto dedicato a Salomone Rossi “mantovano hebreo”, con musiche dello stesso Rotem dedicate alla liturgia ebraica), L’Accademia bizantina diretta da Dantone (S.Marcellino, in programma un anonimo veneziano “ricostruito” da Dantone stesso).

The Tallis Scholars

Spiccano però due programmi, sia per il livello assoluto dei musicisti impegnati che per l’originalità della proposta. Si tratta del concerto che terranno i Tallis Scholars diretti da Peter Phillips, forse i campioni mondiali assoluti del canto a cappella (31 maggio, S. Marcellino, in programma Desprez, Byrd, Isaac, de Morales) e di quello che vedrà uniti il tenore Ian Bostridge, per una volta distolto dai suoi prediletti lieder (la sua ultima apparizione italiana fu a Milano nel 2017 a Settembre Musica, dove si produsse in una emozionante interpretazione, al Teatro della cooperativa, della schubertiana Schöne Müllerin), e la Cappella Neapolitana di Antonio Florio. Eseguiranno (26 maggio, S. Marcellino), sotto il titolo “Viaggio musicale sulla corda del tenore”, un florilegio tra ‘600 e ‘700 : Cesti, Händel, Monteverdi, Provenzale, Vinci, una prima esecuzione moderna di Cristofaro Caresana e altre rarità. Un vero viaggio degno di Ulisse, per un fine intellettuale come Bostridge. Un programma unico, « appositamente pensato da Florio per la vocalità di Bostridge », come spiega il direttore artistico Lisa Navach.

Lisa Navach

Proprio Lisa Navach, direttore artistico del festival dal 2012, ha risposto ad alcune domande di Wanderer. 

Dopo l’Orfeo dell’anno scorso, sarebbe stato ideale allestire un Ritorno di Ulisse in patria, visto che il tema del festival è incentrato proprio sulla figura di Ulisse. Sono state determinanti ragioni di budget ?

 Il nostro intento è di continuare a produrre nei prossimi anni, ma – dopo le fatiche dell'anniversario del 450° – abbiamo dovuto fare una piccola sosta, visto il grande impegno di risorse nel 2017. Nel 2018 ci siamo orientati sul produrre – seppur in una dimensione “Young”, con i giovani talenti dei Conservatori di Mantova e Cremona e dell'Università di Pavia – un titolo comico di Antonio Draghi, ovvero La Pazienza di Socrate. Nel frattempo, per tornare al nostro tema, la figura di Ulisse ispira e permea il Festival non tanto come personaggio monteverdiano (che pure è presente in alcuni dei concerti), ma come tema universale che appartiene alla cultura musicale attraverso i secoli.

Gli autori eseguiti nel festival di quest’anno compongono un arco amplissimo, da Compère a Desprez, da Caccini a Rossi “hebreo” a Vivaldi… Quali relazioni vede, in sintesi, con la produzione di Monteverdi ?

Monteverdi non è un “fungo” spuntato dal nulla, tutt’altro. E ha un fortissimo impatto su chi lo seguirà. Quella rivoluzione culturale di cui Monteverdi fu l’esponente principale, fu estesa e diffusa. Di qui l'idea di accostarlo ai suoi contemporanei (Salomone Rossi, contiguo a Monteverdi anche geograficamente, in terre gonzaghesche), a Giulio Caccini. Ma fu anche punto di riferimento per chi lo seguì, a partire proprio da Venezia… Abbiamo inserito i concerti rinascimentali, approfittando dell'anniversario di Compère, per il desiderio di spingerci oltre i confini seicenteschi, proprio dopo l'abbuffata monteverdiana del 2017. Siamo curiosi, come lo fu Monteverdi, e come speriamo lo sia il nostro pubblico, sempre più diversificato e affamato di novità. Crediamo che la musica antica possa essere oggi più innovativa, più audace, più libera di altri repertori, pur affrontato con serietà e rigore. 

A proposito di ampio arco di compositori : Ian Bostridge, pur avendo già eseguito in carriera autori come Monteverdi, Vivaldi e Handel, è forse l’unico musicista del festival a non essere noto come “specialista” di prassi esecutiva storica. Può dirmi qualcosa su come è nato il suo programma, diretto da Florio ? 

Bostridge è artista eclettico, interpreta da Monteverdi a Britten, passando per Schubert. È un artista a tutto tondo, intellettuale e insegnante. Crediamo che il suo incontro con Toni Florio, “specialista”, studioso “pioniere” della riscoperta del repertorio napoletano Sei-Settecentesco, possa far scaturire della buona musica. Rompere le regole, a volte, scardinare delle certezze consolidate, ci fa scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato. Il programma, da Provenzale, a Caresana a Monteverdi e Handel,  è stato assemblato da Florio, proprio pensando alla vocalità di Bostridge, e appositamente per il Monteverdi Festival, prima data di questo progetto. 

Ian Bostridge
Sergio Rizza
Sergio Rizza, milanese, 48 anni, giornalista professionista, è caposervizio del quotidiano free press "Metro", dove lavora dal 2000. Ha seguito e segue, oltre ai maggiori fatti di cronaca e politica, le stagioni di musica concertistica e operistica di Milano e della Lombardia.
Crediti foto : © Europa Galante
© Nick Rutter (The Tallis Singers)
© Sim Canetty Clarke (Ian Bostridge)
© Monteverdi Festival (Lisa Navach)

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