Richard Strauss (1864–1949)
__________

2 agosto 2020
Arianna a Nasso (Ariadne auf Naxos) (1912)
Opera in un atto di Hugo von Hofmannsthal (versione del 1912), nuova versione ritmica in italiano di Quirino Principe con Valeria Zaurino

Direttore Fabio Luisi
Regia Walter Pagliaro
Elementi scenici Gianni Carluccio
Costumi Giuseppe Palella

Arianna Carmela Remigio
Bacco 
Piero Pretti
Naiade Barbara Massaro
Driade Ana Victoria Pitts
Eco Mariam Battistelli
Zerbinetta Jessica Pratt
Arlecchino Vittorio Prato
Scaramuccia Vassily Solodkyy
Truffaldino Eugenio Di Lieto
Brighella Manuel Amati
Monsieur Jourdain (attore) Marco Bellocchio
Dorante (attore) Marco Fragnelli
Dorimène (attrice) Sara Putignano

Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari

_______

1° agosto 2020
Il Borghese Gentiluomo (Der Bürger als Edelmann/le Bourgeois Gentilhomme)(1912)
Musiche di scena per la commedia con danze da Molière elaborata da Hugo von Hofmannsthal (versione del 1917)
Nuova versione ritmica in italiano di Quirino Principe con Valeria Zaurino, con tre interventi di Stefano Massini

Direttore Michele Spotti
Mise en espace Davide Gasparro
Movimenti scenici Fabrizio Di Franco
In collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Luci Pietro Locicero

Monsieur Jourdain (cantante) Vittorio Prato
Pastore Ana Victoria Pitts
Pastora Barbara Massaro
Invitati Turchi Manuel Amati, Nico FranchiniVassily SolodkyyAlfonso ZambutoAlberto ComesEugenio Di LietoDjokic Strahinja
Danzatori Fabrizio Di FrancoMatilde Gherardi

Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari

Martina Franca, Cortile di Palazzo Ducale, 1° (Il Borghese) e 2 (Arianna) agosto 2020

Rivoluzionando il cartellone pre-Covid, è riuscito con successo ad allestire un altro programma, in poco tempo. Per la sua 46esima edizione il Festival della Valle d’Itria, a Martina Franca, si è riorganizzato attorno a un titolo di per sé ideale per rispettare le norme sul distanziamento fisico : Arianna a Nasso, di Richard Strauss. Pochi interpreti, niente coro, orchestra da camera a parti reali, quindi con leggii individuali e staccati. Anzi, comportandosi appunto da festival, il Valle d’Itria ha colto l’occasione per allestire una rarità : il dittico Il borghese gentiluomo/Arianna a Nasso, ma in due serate distinte. 

Arianna a Nasso : Carmela Remigio (Arianna)

Nella prima edizione dell’ottobre 1912, i lavori debuttarono accoppiati, uno dopo l’altro. Nell’Hoftheater di Stoccarda, il tandem Strauss-Hofmannsthal propose infatti un rifacimento, curato dal poeta e librettista austriaco, del Bourgeois gentilhomme, la comédie-ballet di Molière fatta di recitazione canto e danza, con musiche di Strauss al posto di quelle originali di Lully. Ad esso seguì la nuova opera da camera Arianna a Nasso  – testo di Hofmannsthal e musica di Strauss –  sul mito di Arianna, ma con importante presenza di maschere della commedia dell’arte. Il grande regista Max Reinhardt firmò le due messe in scena.

La produzione, però, non ottenne successo, probabilmente proprio per la sua natura eterogenea e insolita. Sicché, dopo qualche anno  – era in corso il primo conflitto mondiale –  i due autori rimisero mano al comune lavoro. I titoli furono scissi. Arianna a Nasso subì una radicale revisione, con l’aggiunta del prologo, e riapparve a Vienna nel 1916, riscuotendo il generale consenso che da allora l’accompagna nell’edizione che conosciamo. Da parte sua, Il borghese gentiluomo fu rimaneggiato a sua volta da Hofmannsthal, e Strauss ne riorganizzò le musiche, recuperando anche pezzi di Lully. In tale veste, apparve a Berlino nel 1918. Ma la nuova stesura teatrale non ebbe fortuna esecutiva, scomparendo dalle scene ; da parte loro, invece, le sue musiche furono da Strauss assemblate in una suite orchestrale che ha sempre goduto di largo gradimento.

Onorando la propria missione, il Valle d’Itria ha quindi confezionato un’altra delle sue meritorie operazioni culturali : ha proposto l’Arianna a Nasso nella primigenia edizione del 1912, subito abbandonata come si è detto in favore della stesura poi affermatasi. Sostanziali le differenze con quest’ultima, a ragione risistemata dagli autori con l’inserimento del Prologo, e con il necessario riequilibrio fra le parti vocali. Sorprendente è infatti apparso, nella versione 1912, lo spazio straripante concesso a Zerbinetta nella sua grande aria, spazio che condiziona fortemente, per non dire che deforma in proprio favore, la linea drammaturgica dell’Arianna a noi nota. Si deve comunque anzitutto alla bacchetta di Fabio Luisi, e alla pregevole Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, l’avvincente riuscita musicale dello spettacolo. Il direttore genovese ha sciorinato una lettura pulsante di sfumature impalpabili, trasparente nei colori, vibrante nella condotta espressiva ; elegante il suo fraseggio, lucente il respiro cameristico.

Arianna a Nasso : Carmela Remigio (Arianna) Jessica Pratt (Zerbinetta)

Memorabili le due protagoniste femminili. Carmela Remigio ha tratteggiato la sua Arianna su un sapiente itinerario, che dall’incombente amarezza e dolore sa via via condurre alla sorpresa e allo sbigottimento, indotti dall’imprevedibile passione che in lei si accende per Bacco. Dimostrandosi compiuta cantante e attrice, la Remigio riesce a trasmettere il suo infuocato intreccio di sentimenti in una dimensione che al contempo sa essere sobria e asciutta. Strepitosa, infallibile nelle acrobatiche colorature, nella sua aria interminabile della stesura 1912 Jessica Pratt è stata una Zerbinetta non semplicemente virtuosa, ma splendida anzitutto per la piena rotondità vocale, la dizione trasparente, l’accento quanto mai coinvolgente e spiritoso.

Piero Pretti (Bacco)

Piacevole sorpresa ha destato il Bacco del tenore Piero Pretti che, alla larga dalla tradizione dei tenori wagneriani tradizionalmente titolari di questo ruolo, ha invece reso il suo personaggio con vocalità levigata, tenera, secondo un fraseggio sensuale e comunicativo.

Arianna a Nasso

Decisamente apprezzabili anche le seconde parti, dal baritono Vittorio Prato, encomiabile Arlecchino, alle tre Ninfe, Driade Naiade ed Eco, rispettivamente Ana Victoria Pitts, Barbara Massaro, Mariam Battistelli, agli Scaramuccia di Vassilj Solodkij, Truffaldino di Eugenio Di Lieto, Brighella di Manuel Amati. E lodevoli anche gli attori Marco Bellocchio, Marco Fragnelli, Sara Putignano, nelle parti di Monsieur Jourdain, Dorante, Dorimène. Un impianto sobrio, una gabbia metallica di gusto liberty  – nido di Arianna, e anche grotta alla fine –  è stata la scelta scenica di Gianni Carluccio, nella quale la regia di Walter Pagliaro si è mantenuta essenziale e introspettiva, perché già animata dai bellissimi costumi di Giuseppe Palella in stile carnevale veneziano.

Il Borghese Gentiluomo : Davide Gasparro

Gli allestimenti martinesi del Borghese e dell’Arianna si sono basati su una nuova traduzione dei testi in lingua italiana, firmata da Quirino Principe con Valeria Zaurino. La qual cosa è stata funzionale soprattutto alla “mise en espace” di Davide Gasparro per Il borghese gentiluomo, animata dai movimenti scenici di Fabrizio Di Franco e dal disegno luci di Pietro Locicero, oltre che dagli interventi coreutici di Fabrizio Franco e Matilde Gherardi, di pregnante ed espressiva attualità.

Il Borghese Gentiluomo : Fabrizio Di Franco, Matilde Gherardi

Non una regia, quindi, ma una successione di brani visivi, una collocazione in spazi deliberatamente vuoti, riempiti dal metaforico movimento di leggii, manichini, cordoli. Significativo l’inserimento di tre episodi recitati (alla prima da Stefano Massini, loro autore, e nelle repliche da Davide Gasparro), monologhi brillanti e amari sul ruolo sociale del danaro e della cultura, in riferimento alle smanie di promozione sociale di Monsieur Jourdain (il borghese arricchito, appunto), monologhi assai graffianti nella loro salace incisività, pienamente attuale rispetto al frangente che oggi attraversiamo.

Il Borghese Gentiluomo : Michele Spotti (Dir.)

La raffinata partitura straussiana è stata attentamente lumeggiata, nelle sue colorite sfumature, dalla direzione di Michele Spotti sul podio dell’Orchestra del Petruzzelli ; una direzione che ha saputo ben tratteggiare le diverse articolazioni espressive, di volta in volta vellutate o dinamiche, come si è colto ad esempio nelle tre danze di Lully e nella scena degli invitati turchi.

Il Borghese Gentiluomo : Vittorio Prato (Monsieur Jourdain)

Sul versante del canto si sono egregiamente disimpegnati Vittorio Prato, un Monsieur Jourdain convincente per inflessioni e fraseggio, e brave accanto a lui Ana Victoria Pitts e Barbara Massaro, rispettivamente Pastore e Pastora, così come gli invitati turchi : Manuel Amati, Nico Franchini, Vassily Solodkij, Alfonso Zambuto, Alberto Comes, Eugenio Di Lieto, Djokic Strahinja.

Il Borghese Gentiluomo

 

Avatar photo
Francesco Arturo Saponaro
Francesco Arturo Saponaro ha esercitato a lungo l’attività di docente in Storia della musica, e di direttore in Conservatorio. Da sempre mantiene un’attenta presenza nel campo del giornalismo musicale. Scrive su Amadeus, su Classic Voice, sui giornali on line Wanderer Site e Succede Oggi. Ha scritto anche per altre testate : Il Giornale della Musica, Liberal, Reporter, Syrinx, I Fiati. Ha collaborato per molti anni con la RAI per le tre reti radiofoniche, conducendo innumerevoli programmi musicali, nonché in televisione per RaiUno e TG1 in rubriche musicali.

Autres articles

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire !
S'il vous plaît entrez votre nom ici