Da 24 anni il Festival di Verbier mette in scena ogni estate la grande musica nella splendida cornice delle Alpi Svizzere

Forse neppure il suo stesso ideatore, Martin T:son Engstroem, che lo fondò nel 1994 e lo dirige tuttora, aveva immaginato una così straordinaria ascesa del Verbier Festival tra le più importanti manifestazioni musicali europee dell’estate. Ma scorrendo la sua storia ultraventennale, appaiono chiari i motivi di un successo tanto immediato quanto duraturo : la programmazione artistica estremamente aperta e creativa, la nascita di due eccellenti orchestre stabili, la presenza di tanti giovani interpreti insieme alle star, lo spazio dedicato alla formazione musicale attraverso un’Accademia che prepara e fa scoprire nuovi talenti. 

Un insieme che ha avuto il sigillo di grandi personalità, dal primo direttore musicale James Levine a quello attuale Charles Dutoit, a solisti quali Grigory Sokolov, Andras Schiff, Evgeny Kissin per citarne solo alcuni e ai tanti che da qui si sono lanciati verso la grande carriera come, per ricordare i più recenti, Yuja Wang e Daniil Trifonov. Il tutto in un affascinante contesto alpino della Svizzera francese, cornice dell’accogliente cittadina di Verbier. 

L’edizione 2017, la ventiquattresima (dal 21 luglio al 6 agosto) s’inserisce brillantemente in questo solco, alternando come sempre i concerti sinfonici alla Salle des Combins di millesettecento posti, alla musica da camera e ai recital nella dimensione più intima dell’Eglise ovvero l’antica chiesa parrocchiale. Con in più due capolavori operistici di Richard Strauss in forma di concerto. Infatti nella serata d’apertura Charles Dutoit dirigerà Salome, con Gun-Brit Barkmin nel ruolo del titolo, Jane Henschel come Erodiade, Egils Silins come Jochanaan, Gerhard Siegel come Erode, Andrew Staples come Narraboth (21/7). Poi Esa-Pekka Salonen proporrà la sua leggendaria interpretazione di Elektra con una compagnia di canto dominata da Lise Lindstrom protagonista insieme alla Clitennestra di Anna Larsson, alla Chrisotemi di Ingela Brimberg e all’Oreste di Thomas Hampson (27/7).

Altre due grandi bacchette saranno sul podio della Verbier Festival Orchestra, composta unicamente da musicisti sotto i 29 anni selezionati ogni anno in Europa e in America : Antonio Pappano che, ancora nel segno di Strauss, torna a Verbier con Una vita d’eroe (3/8) e con il Concerto n.2 per piano e orchestra di Brahms con Yefim Bronfman solista ; e Gianandrea Noseda, da qualche anno fedele e applauditissimo al festival, che dirigerà la Nona di Mahler e il Concerto per piano e orchestra n. 25 di Mozart interpretato da Daniil Trifonov. E a proposito dei grandi della tastiera, l'elenco è lungo e comprende fra gli altri Evgeny Kissin, Nikolai Lugansky, Andras Schiff, Mikhail Pletnev, Richard Goode, Yuja Wang, Barry Douglas, Ji Liu. Appassionante è poi la scoperta di future stelle quali i pianisti Lucas Debargue, George Lee e Francesco Piemontesi, il violinista Daniel Lozakovich e il violoncellista Pablo Fernandez. 

Sul versante della musica da camera va segnalata una particolarità del festival ovvero la tradizione di riunire grandi interpreti in formazioni insolite. Così Renaud Capuçon che, dopo un concerto in duo con il pianista Denis Kozhukhin suo ex-compagno all’Accademia (il 21 mattina all’Eglise) si presenta in trio e in quintetto con altri colleghi sotto l’etichetta “Rencontres inedites” (il 24), come faranno pure Joshua Bell in trio e in ottetto (il 28) e ancora Leonidas Kavakos, Mischa Maisky e Evgeny Kissin (il 30), Janine Jansen e Vadim Repin (2/8) sempre in inedita compagnia. Su questo versante si esibiscono anche celebri quartetti e quintetti stabili, come il Pavel Haas e l’Ebène, mentre il celebre basso Ildar Abdrazakov terrà un recital accompagnato dal pianoforte di Mzia Bakhtouridze e il grande baritono Thomas Quasthoff si presenterà con un suo trio per una serata blues and soul. Mentre si svolgeranno anche tante Master Class (Quasthoff, Tomowa-Sintow, Thoams Allen…).

A conclusione del festival la Verbier Junior Orchestra, formata da elementi sotto i 18 anni, si unirà agli allievi di canto dell’Accademia in un’esecuzione dell’Eugenio Oneghin di Ciaikovski sotto la direzione di Stanislav Kochanovsky.

Gli appuntamenti, in diciassette giorni, sono sessanta. Così interessanti e diversificati che è impossibile non trovarvi quelli che ci si aspetta in un festival ideale.

Avatar photo
Luciana Fusi
LUCIANA FUSI è nata e residente a Milano. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, è giornalista professionista. Ha lavorato in diversi periodici Mondadori e Rizzoli, prevalentemente nel settore Cultura e Spettacolo con funzioni di caporedattore. Contemporaneamente, ha collaborato con riviste musicali tra cui Discoteca, Musica, Amadeus, Opéra International e, tuttora, Suonare News. E' stata capo ufficio-stampa del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro alla Scala e dell'orchestra Mozart di Claudio Abbado.
Crediti foto : © Aline Paley (Orchestra)
© Nicolas Brodard (Charles Dutoit)
© Musacchio & Ianniello (Antonio Pappano)
© Dario Acosta (Daniil Trifonov)

Autres articles

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire !
S'il vous plaît entrez votre nom ici